“ To Be …and …Not To Be ? “
Dagli anni 20, il protone e l’elettrone sono ritenuti i costituenti elementari dell’atomo, ma le loro proprietà sono sorprendenti:
2014-081 Matter & Antimatter 1
Matter & Antimatter : ATLAS-AD-Booklet
1) il protone, che si trova nel nucleo, e che porta la carica elettrica positiva (+), ha una massa milleottocento (1800) volte più grande della massa del
2) l’elettrone, che si trova fuori del nucleo, e che porta la carica negativa (-) . Eppure, le due cariche sono di uguale grandezza (magnitudine) , e ciò indica che anche le masse dovrebbero essere uguali. Per risolvere questo apparente paradosso, Paul Dirac ( 1902-1984) postulò l’esistenza dell’antielettrone (positrone), con carica + ; dell’antiprotone, con carica -, in altre parole Dirac postulò l’esistenza dell’Antimateria. Per una trattazione elementare di questo argomento, vai al link: Encyclopedia Britannica; Yearbook of Science and Future; 1994; pagg. 28-45.
Parlare di fisica delle particelle, e di antimateria, è fuori dalla mia competenza, e quindi non farò una trattazione di questa materia ( o antimateria, che dir si voglia), ma ne parlerò in maniera generale, e anche (perché no?) generica.Se parliamo di un falegname, diciamo che egli usa il legno per il proprio lavoro; non diciamo che egli crea il legno. Dovremmo usare la stessa accuratezza semantica, quando parliamo di Fisica delle particelle, e soprattutto delle implicazioni filosofiche dello studio della fisica delle particelle, per cui sembra che chi scopre le particelle, le abbia per ciò stesso create. Questo è uno scientismo rozzo e militante, per cui ogni “salmo finisce in gloria”, cioè ogni argomento è/sarebbe buono per affermare un ateismo sostanzialistico. Ricordo ancora con divertimento alcuni bontemponi che, sui media, commentarono la scoperta del bosone di Higgs, come se fosse stato scoperto il “Mistero di Dio”! Vale la pena di commentare una simile stupidaggine? Implicito nello studio delle leggi fondamentali della natura, c’è il problema dell’Essere, e quindi di Dio. Qui di seguito, riporto (con i link relativi) alcune considerazioni, sine ira ac studio, che mi sembrano pertinenti.
– Parmenide (516 – 450 a.C.)
1) L’Essere. “ Due sole vie di ricerca si possono concepire; l’una è che l’Essere è, e non può non essere: questa è la via della persuasione, perché è accompagnata dalla verità; l’altra, che l’Essere non è, e necessario che non sia. E questo, ti dico, è un sentiero nel quale nessuno può persuadersi di nulla” (Frammento 4)
2) Il Pensiero: “ La stessa cosa è il pensiero e l’essere” (Frammento 3);
3) ” Il Pensiero, e il suo Oggetto: “ La stessa cosa è il pensare e l’oggetto del pensiero, giacché niente altro c’è o cisa rà al fuori dell’Essere “ ( Frammento 8; versi 34-37). Per l’opera di Parmenide, vai al relativo allegato: “Frammenti”.
Vai al link: Il_poema_di_Parmenide
“Pensées”:
1) L’Essere e il Nulla : “…Car, enfin, qu’est-ce que l’homme dans la nature? Un néant à l’ègard de l’infini, un tout à règard du néant, un milieu entre rien et tout. Infiniment éloigné de comprendre les extrêmes, la fin des choses et leur principe sont invinciblement cachés dans le secret impénétrables, également incapable de voir le néant d’òù il vient, et l’infini où il est englouti…Mais l’infinité en petitesse est bien moins visible… » ( dal Pensiero 72) ;
2) La scommessa su Dio : “ …Examinons donc ce point, et disons: < Dieu est, ou il n’est pas>…Oui, mais il il faut parier (scommettere)…cela n’est pas volontaire, vous êtes embarqué…si vous gagnez, vous gagnez tout ; si vous perdez, vous ne perdez rien… »( dal Pensiero 233).
Per la consultazione dei “ Pensées” di Blaise Pascal, vai al link francese: http://www.penseesdepascal.fr/index.php
– Erwin Schrödinger (1887-1961) : “…ciascuno di noi ha l’indiscutibile impressione che la somma totale della sua propria esperienza e memoria sia un’unità del tutto distinta da quella di ogni altra persona. Questa unità, noi la chiamiamo <Io>…”.
Vai al link: What is Life? di Erwin Schrödinger.
Commento :
Amleto diceva “To be, or not to be”, per esprimere il proprio lacerante dilemma tra l’essere nel mondo, e l’essere del mondo. Quindi, la sua frase esprimeva una antitesi reale. La co-esistenza della Materia con la propria sorella gemella <rovesciata> Antimateria, verrebbe perciò espressa con “ To Be And Not To Be” che sarebbe anche la negazione ontologica dell’Essere. Come se uno dicesse: Se alla materia corrisponde l’antimateria, all’essere deve corrispondere il non essere, quindi non c’è niente. Se fosse così, dovremmo seguire Pascal: non varrebbe neanche la pena di parlare di questi argomenti, perché essi sono/sarebbero comunque argomenti del/sul nulla.