Bernardo Bellotto (I)
Bernardo Bellotto (Venezia,1721-Varsavia,1780), figlio di Lorenzo, e di Fiorenza Canal, sorella di Antonio Canal, detto Canaletto.Bellotto è dunque nipote di Canaletto.
Per capire meglio chi era Bernardo Bellotto, basti ricordare che Varsavia fu ricostruita dopo le tremende distruzioni della II Guerra Mondiale, con l’aiuto delle vedute che il Grande Veneziano aveva dipinto quasi 200 anni prima (http://www.treccani.it/enciclopedia/bellotto-bernardo-detto-il-canaletto/)
Grandi vedutisti veneziani furono, nel XV secolo:
– Vittore Carpaccio (http://www.treccani.it/enciclopedia/vittore-carpaccio/);
– Antonio Vivarini (http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-vivarini/);
– Alvise Vivarini (http://www.treccani.it/enciclopedia/alvise-vivarini/);
– Bartolomeo Vivarini (http://www.treccani.it/enciclopedia/bartolomeo-vivarini/).
Nel XVIII secolo, operano in Venezia “i Canaletto”, e altri straordinarî vedutisti:
-Francesco Guardi (http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-de-guardi_%28Enciclopedia-Italiana%29/; https://it.wikipedia.org/wiki/Guardi_(famiglia).
Fino al 1750, ci fu un solo Canaletto: Antonio Canal, le cui prime opere sono documentate prima del 1720, all’epoca del suo viaggio a Roma. Poi venne Bernardo Bellotto, che-come scritto- essendo figlio della sorella di Antonio Canal, Fiorenza, e di Lorenzo, era nipote di Canaletto.
Bellotto esercitò, in Venezia, la professione di decoratore (scenografo) teatrale fino al 1742. Dal 1742 al 1745, fu allievo dello zio Antonio Canal.
Dopo il 1745, Bellotto, spirito avventuroso, si mise a girare l’Europa, svolgendo un’attività artistica così frenetica, che tracce di essa si trovano a Roma; Londra; Monaco di Baviera; Dresda; Pirna (Sassonia-https://www.sassoniaturismo.it/citta/13-affascinanti-citta/pirna/) ; Vienna; San Pietroburgo, e Varsavia.
Per un lungo periodo, fu semplicemente: Bellotto, o Beloto, o Belotti, o Conte Bellotto, senza fisime di ortografia. Il famoso zio Antonio rifiutava di passare periodi lunghi all’estero, e ciò spinse le altezze reali che ospitavano suo nipote, a dare a quest’ultimo lo stesso nome dello zio. Bernardo ereditò a pieno titolo il nome “Canaletto”, solo dopo la morte dello zio, anche perché questi lo aveva autorizzato con formale atto testamentario. Occorre peraltro precisare che Bellotto fu conosciuto solo all’estero come Canaletto, perché a Venezia lo chiamarono sempre e soltanto con il suo cognome originario.
Bellotto fu un giramondo sorprendente: aveva spirito d’avventura, e animo cosmopolita. Del resto, nell’epoca che precede immediatamente la Rivoluzione Francese-iniziata il 1789- era molto facile girare per l’Europa, che di fatto non aveva barriere.
La prima meta all’estero fu Londra. E qui Bellotto cominciò ad usare il proprio carattere insinuante e assimilatore, per entrare nell’Alta Società. Non disdegnò mai di sfruttare il nome e le conoscenze del famosissimo-e molto ritroso- zio e mentore. Cercò subito di stringere rapporti con Horace Walpole (https://www.britannica.com/biography/Horace-Walpole-4th-earl-of-Orford ) (https://www.liberliber.it/mediateca/libri/w/walpole/il_castello_di_otranto/pdf/walpole_il_castello_di_otranto.pdf), il quale -all’epoca- era sulla cresta dell’onda come filosofo, memorialista, e umorista.
Comunque, non gli fu difficile farsi accreditare da un protettore naturale come il proprio zio, Antonio Canal, che del resto lo aveva avuto con orgoglio e soddisfazione come proprio allievo. Lo zio-addirittura-non mancò di raggiungere all’estero il proprio inquieto nipote, per accreditarlo personalmente. Nipote che si era -motu proprio-fatto nobile, facendosi chiamare “Conte Bellotto”. È probabile che il nobile Francesco Algarotti (http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-algarotti/) abbia scritto una lettera di presentazione al Re di Polonia.
Antonio Canal e Bernardo Bellotto avevano caratteri molto diversi: come lo zio era bonario, così il nipote era impetuoso e irrequieto. E così, Antonio Canal fu molto accomodante col proprio geniale nipote, che assecondò tutte le volte che se ne presentò l’occasione, o che il nipote glielo chiese.
Una vicenda analoga legò Ludwig van Beethoven al proprio nipote Charles, versò il quale il Musicista fu altrettanto accomodante, ricevendone-tuttavia- ingratitudine e fastidî.
Nel caso dei due “Canaletto”, il giovane non mancò mai di mostrare gratitudine e affetto verso l’anziano. Il fatto è che Bellotto meritò la stima del parente anziano: egli era il naturale continuatore del vedutista Antonio Canal, in quanto ne imitò lo stile, fino nei minimi aspetti. I due Canaletto si dissero addio in Germania, molto probabilmente a Monaco, dove Antonio stava dipingendo un panorama, ora alla Pinacoteca di quella città.
Bernardo si diresse a Nord, per continuare la propria carriera di pittore di corte. Antonio tornò all’amata Venezia.
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