Processo a Santa Giovanna d’Arco
Cronistoria
– Jeanne viene catturata il 23 maggio 1430, davanti a Compiègne;
– Il 26 maggio 1430, cioè tre giorno dopo la cattura, Martin Billon, Vicario del Grande Inquisitore, intimava al duca di Borgogna. I Borgognoni erano alleati degli Inglesi, contro gli Angiò, e quindi contro le truppe di Jeanne, di consegnargli la prigioniera, accusata di eresia;
– Il duca Borgognone non risponde: Jeanne è stata catturata sulla riva destra del fiume Oise, nella diocesi di Beauvais. Si è dunque in territorio francese;
– Il vescovo di Beauvais, Pierre Cauchon, rifugiato in territorio sotto controllo inglese fu obbligato a chiedere all’Università di Parigi di reclamare Jeanne, affinché fosse sottoposta a processo;
– Il 15 luglio, Cauchon si reca al campo davanti a Compiègne per obbligare Jean de Luxembourg a consegnare Jeanne. A jean de Luxembourg, Cauchon offre 6.000 £ (lire) , e una rendita vitalizia di annua di 200-330 £ a colui che ha catturato Jeanne. Cauchon ricorda che, secondo il Diritto Francese, il re può chiedere la consegna di un prigioniero, a colui che l’ha materialmente catturato. Infine, vengono pagate 10.000 £ tornesi, pari a 61.128,69 Franchi;
– Jeanne viene trasferita il giorno 11 luglio, al carcere di Beaurevoir, donde evade il 20: ella salta dall’alto della torre, e ne esce senza alcun danno o frattura!
– Il 3 settembre, in Normandia viene fissata una tassa, perché sia pagato il riscatto per ottenere la custodia di Jeanne, che viene trasferita dal Comune di Le Crotoy (Piccardia), non a Parigi (come chiede l’Università di Parigi), ma a Rouen, che è sotto controllo inglese;
– Jeanne giunge a Rouen il 24 dicembre. Quattro giorni più tardi, il capitolo della cattedrale di Rouen accorda a Cauchon la concessione di un territorio perché possa interrogare Jeanne,
– I reati contestati sono: 1) aver vissuto nella sregolatezza e nella vergogna, per il disprezzo verso il sesso femminile; 2) aver sostenuto e diffuso opinioni contrarie alla fede cattolica, e offensive contro alcune norme della dottrina;
– Il 9 gennaio 1431 comincia il Processo, che si svolge nel modo seguente: 1) Sei Udienze Pubbliche (dal 21 febbraio al 3 marzo) , seguite da :2) Nove Udienze Segrete ( dal 10 al 17 marzo); – L’Atto di Accusa, di 70 articoli, viene letto a Jeanne il 27 e 28 marzo;
– Seguono 2 Esortazioni (25 marzo, e 8 aprile) , quindi due Ammonizioni ( 2 e 23 maggio). Tra le due Ammonizioni, il 5 maggio, vengono presentati a Jeanne gli strumenti di tortura;
– Cauchon e Jean Le Maistre (che ha ricevuto la delega a svolgere il ruolo di Pubblico Accusatore solo il marzo) decidono di non ricorrere alla tortura;
– Il 24 maggio, in presenza del boia, Cauchon comincia la lettura della sentenza capitale che ha preparato insieme a Jean Le Maistre;
– Jeanne accetta il giudizio della Chiesa e accetta di non più indossare abiti maschili, avendo ottenuto la promessa di essere detenuta in un carcere femminile, sorvegliata solo da donne;
– La sentenza è commutata in carcere perpetuo; -Cauchon, violando il patto, fa condurre Jeanne in una prigione inglese, dove la prigioniera subisce un tentativo di violenza carnale;
– Il 28 maggio, Jeanne riprende gli abiti maschili, per sfuggire ai tentativi di violenza sessuale;
– Il 30 maggio, Jeanne viene arsa viva, sei mesi appena dopo la consegna agli Inglesi: si consuma così il <Crimine Perfetto>!
Giovanna d’Arco (in francese Jeanne d’Arc, in medio-francese Jehanne Darc; Domrémy, 6 gennaio 1412 – Rouen, 30 maggio 1431) è un’eroina nazionale francese, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, conosciuta anche come la Pulzella d’Orléans.
L’articolo, suddiviso in XII capitoli, esaminerà gli atti del Processo: le 6 sedute pubbliche; e le 11 segrete.
Come introduzione, ecco ciò che scrissero di lei : Roberto Brasillach
Nei prossimi capitoli, analizzeremo gli Atti e li spiegheremo in maniera sintetica.
Buona lettura! Onore a Santa Giovanna d’Arco!
Robert Brasillach : « Le plus émouvant et le plus pur chef-d’oeuvre de la langue française n’a pas été écrit par un homme de lettres. Il est né de la collaboration abominable et douloureuse d’une jeune fille de dix-neuf ans, visitée par les anges, et de quelques prêtres mués, pour l’occasion, en tortionnaires. Des notaires peureux ont écrit sous la dictée, et c’est ainsi qu’a pu nous parvenir ce prodigieux dialogue entre la sainteté, la cruauté et la lâcheté, qui réalise et incarne enfin, en les laissant loin derrière lui, tous les dialogues imaginaires qu’avait produits le génie allégorique du moyen âge ».
( Il capolavoro più emozionante e più puro della lingua francese non è stato scritto da un uomo di lettere. E’ nato dalla collaborazione abominevole e dolorosa di una giovane donna di 19 anni, visitata dagli angeli, e di alcuni preti trasformati, per l’occasione, in torturatori. Dei notai pavidi hanno scritto sotto dettatura, ed è così che ci è pervenuto questo dialogo prodigioso tra la santità, la crudeltà, e la viltà, che realizza e supera di molto tutti i dialoghi immaginari che aveva prodotto il genio allegorico del Medio Evo)
Mark Twain : “En tenant compte des circonstances de ses origines, de sa jeunesse, de son sexe, de l’analphabétisme et de la pauvreté de son environnement, des conditions hostiles dans lesquelles elle dut exercer ses fabuleux talents et remporter ses victoires, tant sur le champ de bataille que dans le prétoire face à ces juges iniques qui l’ont condamnée à mort, Jeanne d’Arc demeure, aisément, de très loin, la personnalité la plus extraordinaire jamais produite par la race humaine”…( “Le roman de Jeanne d’Arc” de Mark Twain. In quest’opera, lo scrittore americano commentò gli Atti del Processo a Jeanne, tradotti in Inglese – https://archive.org/details/recollections_joan_of_arc_0903_librivox)
( Tenuto conto delle circostanze che l’hanno originata, del sesso, dell’analfabetismo, e della povertà donde proveniva, delle condizioni ostili nelle quali lei ebbe ad esercitare i suoi talenti prodigiosi e ottenere le sue vittorie, tanto sui campi di battaglia, che nel pretorio di fronte ai quei giudici che la condannarono a morte, Giovanna d’Arco è di gran lunga la personalità più straordinaria espressa dalla razza umana)
André Malraux en 1964: “…Dans ce monde où Isabeau de Bavière avait signé à Troyes la mort de la France, dans ce monde où le dauphin doutait d’être dauphin, la France d’être la France, l’armée d’être une armée, elle refit l’armée, le roi, la France… ”
( Nel mondo in cui Isabella di baviera aveva sottoscritto a Troyes la morte della Francia, in quekllo stesso mondo in cui il delfino dubitava di essere il Delfino, la Francia d’essere la Francia, l’armée di essere l’armée, lei rifece l’armé, il re, la Francia…)
” …Et la première flamme vint, et avec elle le cri atroce qui allait faire écho, dans tous les coeurs chrétiens, au cri de la vierge lorsqu’elle vit monter la croix du Christ sur le ciel livide. De ce qui avait été la forêt de Brocéliande (https://fr.wikipedia.org/wiki/Broc%C3%A9liande) jusqu’aux cimetières de Terre sainte, la vieille chevalerie morte se leva dans ses tombes. Dans le silence de la nuit funèbre, écartant les mains jointes de leurs gisants de pierre (https://fr.wikipedia.org/wiki/Gisant) , les preux de la Table ronde et les compagnons de Saint Louis, les premiers combattants tombés à la prise de Jérusalem et les derniers fidèles du petit roi lépreux, toute l’assemblée des rêves de la chrétienté regardait, de ses yeux d’ombre, monter les flammes qui allaient traverser les siècles, vers cette forme enfin immobile, qui devenait le corps brûlé de la chevalerie…”
(… E la prima fiamma divampò, e con essa il grido atroce che stava per echeggiare nei cuori di tutti i cristiani, al grido della Vergine quando vide sollevare contro il cielo livido la croce di Cristo. Dalla foresta di Brocéliande fino ai cimiteri in Terra Santa, l’antica cavalleria – che era morta – si levò dalle tombe. Nel silenzio della notte funebre, aprendo le mani giunte delle statue di pietra, i prodi della Tavola Rotonda e i compagni di San Luigi, i primi combattenti caduti nella presa di Gerusalemme e gli ultimi fedeli del re prode, tutta l’assemblea dei sogni della Cristianità osservava, con lo sguardo d’ombra, salire le fiamme che avrebbero attraversato i secoli, verso questa forma infine immobile, che diventava il corpo bruciato della cavalleria…)
“…Ce pauvre cœur qui avait battu pour la France comme jamais cœur ne battit, on le retrouva dans les cendres et l’on décida de le jeter à la Seine, afin que nul n’en fit des reliques… Le cœur descend le fleuve. Voici le soir. Sur la mer, les saints et les fées de l’arbre-aux-fées de Domrémy l’attendent. Et à l’aube toutes les fleurs marines remontent la Seine, dont les berges se couvrent des chardons bleus des sables, étoilés par les lys… La légende n’est pas si fausse. Ce ne sont pas les fleurs marines que ces cendres ont ramenées vers nous, c’est l’image la plus pure et la plus émouvante de France. Ô Jeanne sans sépulcre et sans portrait, toi qui savais que le tombeau des héros est le cœur des vivants, peu importent tes vingt mille statues, sans compter celles des églises : à tout ce pour quoi la France fut aimée tu as donné ton visage inconnu…
(…Questo povero cuore che aveva battuto per la Francia, come nessun altro cuore aveva mai battuto, fu ritrovato nelle ceneri, e buttato nella Senna, per cancellare ogni reliquia di lei…Il cuore discende lungo il fiume. Ecco la sera. Sul mare, i Santi e gli alberi delle fate di Domrémy l’attendono. E all’alba, tutti i fiori marini risalgono la Senna, le cui rive di coprono di cardi blu della sabbia, illuminati dai gigli…La leggenda non è così falsa. Non sono i fiori marini che queste ceneri hanno portato a noi, è l’immagine più pura e struggente della Francia. O Jeanne, senza sepoltura e senza ritratto, tu che sapevi che la tomba degli eroi è il cuore dei vivi, non ti importa di venti mila statue, oltre quelle delle chiese: tu hai dato la tua immagine sconosciuta a tutto ciò per cui la Francia fu amata…).
Au nom de tous ceux qui sont ou qui seront ici, qu’elles te saluent sur la mer, toi qui a donné au monde la seule figure de victoire qui soit une figure de pitié ! ”
( A nome di tutti quelli che sono o che saranno qui, che i fiori del mare salutino te, che hai dato al mondo la sola figura di vittoria che sia una figura di pietà!)
Per il meraviglioso discorso – completo – di Andrè Malraux, Ministro della Cultura, il 30 Maggio 1964 in Piazza del Mercato, a Rouen, per la commemorazione di Jeanne – questo è il link – http://www.stejeannedarc.net/site/discours_Malraux.php Prima di iniziare l’esame degli Atti del processo, concludiamo questa prima parte con la frase di André Malraux, che avete letto prima, nel testo: “Senza Giovanna d’Arco, la Francia non sarebbe esistita”. Basta? Fine Prima Parte