Epidemia come Nemesi (IV)

                                            Epidemia come Nemesi
(IV)

“Nemesi” di Philip Roth. Quarta Parte dell’Articolo dedicato a questo romanzo breve del grande scrittore “Newarchese”, cioè di Newark, e più precisamente del suo quartiere popolare detto Weequahic.
Per leggere i precedenti, si può andare ai link seguenti
3) Epidemia come Nemesi (III)- Terza Parte. – Continua (ilgrandeinquisitore.it)
2) “Epidemia come Nemesi (II)” – Seconda Parte- Continua (ilgrandeinquisitore.it)
1) ” Epidemia come Nemesi (1)” – Storia di un focolaio di polio (ilgrandeinquisitore.it).

Newark-Broad Street: il luogo dell'incontro A

Newark-Broad Street: il luogo dell’incontro A

I)Introduzione:
I fatti dell’estate 1944 raccontati da Philip Roth nella prima pare del romanzo, sono l’argomento dei primi tre capitoli di questo saggio. Ventisette anni dopo, nel 1971, il protagonista-Eugene “Bucky” Cantor, che all’epoca era Professore di Educazione Fisica e Allenatore al Campo Sportivo “Chancelor”-viene riconosciuto da uno dei ragazzi (all’epoca dodicenne) colpiti ad Indiana Hill dalla polio-Arnold Mesnikoff che nel frattempo si era laureato in Architettura. L’incontro avviene nella “Broad Street”, che trovasi a metà strada tra la stazione di benzina, dove Bucky lavora come benzinaio, e lo studio professionale del Melnikoff.
I due decidono di incontrarsi ogni domenica per pranzare insieme, e scambiarsi ricordi e considerazioni sul tempo trascorso dopo i fatti del 1944.
Roth espone in maniera magistrale i destini dei due interlocutori, ma si sofferma sulla scelta di Cantor di rifiutare la propria sciagura, auto-isolandosi dal mondo, in una vita di dolore solitario e muto.
Sollecitato da Melnikoff, Cantor racconta come decise la rottura con la fidanzata dell’epoca-Marcia Sternberg-rottura alla quale la ragazza aveva cercato di opporsi.
In un lungo dialogo, ognuno dei due cerca di convincere l’altro: Marcia a proseguire con il fidanzamento e ad arrivare al matrimonio; Eugene spiega alla ragazza le ragioni per cui egli intende troncare non solo il fidanzamento, ma ogni rapporto-anche di conoscenza-sostenendo che la malattia ha deciso per lui. L’uomo-in sostanza-afferma che l’angoscia per la propria invalidità deforme lo sovrasta, fino a togliergli ogni forza esistenziale, e dunque ogni voglia di socializzazione e normalità.
Il lungo dialogo/alterco oppone due opposte visioni del mondo inconciliabili, perché-ciascuna nel proprio genere-totalitarie.
Nella Letteratura, c’è un illustre precedente sull’inconciliabilità di un uomo e una donna al riguardo dell’amore e delle scelte di vita: in “Amleto”; Atto II; Scena 2. In questa scena, Amleto spiega ad Ofelia le ragioni del proprio rifiuto, ed Ofelia controbatte con dolce determinazione.
Di questo momento topico della tragedia di William Shakespeare scriveremo nella prossima V -e ultima- parte.

Polio paralitica: bambina in carrozzina, assistita da un'infermiera

Polio paralitica: bambina in carrozzina, assistita da un’infermiera

II) Eugene Cantor e  Marcia Sternberg

1) “Stop this, please. I’ve seen your arm and I don’t care
„Then, look at my leg,“ he said, pulling up his pajamas bottoms.
„Stop. I beg you! You think it’s your body that’s deformed, but what’s reallu deformed is your mind!“

„Another good reason to save yourself from me. Most women be delighted if a cripple voluntereed to get out of their life.“
„Then, I’m not most women! And you’re not just a cripple! Bucky, you are been always this way. You could never put things at the right distance-never ! You’re always holding yourself accountable when you are not. Either it’s terrible God who is accountable, when in fact, accountability belongs to neither. Your attitude toward God-it’s juvenil, it’s just plain silly. »
« Look, your God is not to my liking, so don’t bring Him into picture.
He’s too mean for me. He spends too much time killing children.” (pagine 260-266)
(“Per favore, basta! Ho visto il tuo braccio, e ciò non mi turba”
“Allora, guarda alla mia gamba,” disse, sbottonando i bottoni del pigiama.
“Basta, per favore. Non è il tuo corpo ad essere deforme, ma il tuo cervello”
“Ecco un’altra ottima ragione per salvarti da me. La maggior parte delle donne sarebbero felici che uno sciancato si faccia volontariamente da parte”
“Ma io non sono come le altre donne! E tu non sei solo uno sciancato! Bucky, tu sei sempre stato così. Non sei mai capace di prendere le distanze dai fatti-MAI! Tu hai l’abitudine di sentirti colpevole, anche quando non lo sei. O il colpevole è un Dio terribile, oppure-come poi è in realtà-non c’è alcun colpevole. La tua idea di Dio è puerile, è semplicemente stupida.”
“Senti, il tuo Dio non è proprio il mio argomento preferito, perciò non nominarlo. Secondo me, Egli è troppo malvagio, perché passa il tempo ad uccidere i bambini”)(p.260)

Newark NY

Newark NY


2) “ And that is nonsense too! Just because you got polio doesn’t give you the right to say ridiculous things. You have no idea what God is! No one does or can! You are being asinine-and you are not asinine. You sound so ignorant-and you are not ignorant. You are being crazy-and you are not crazy. You were neve crazy. You were perfectly sane. Sane and sound and strong and smart. But this! Spurning my love for you, spurning my family-I refuse tob e a part of such insanity!“
Here the obstinate resistance collapsed, and she threw her hands up over her face and began to sob. Other patients who were entertaining visitors on nearby benches or being pushed in weelchairs along the paved path in front oft he institute could not but notice the petite, pretty, well-dressed young woman, seated beside a patient in a weelchair, who was so visibly swept away by her sorrow.
„ I’m completely baffled by you,!, she told him through her tears.“ If only you could have gone into the war, you might – oh, I don’t know what you might. You might have been a soldier and gotten over this-whatever it is. Can’t you believe that it’s you love I love, wheter or not you had polio? Can’t you understand that the worst possible outcome for both of you is for you to take yourself away from me?
I cannot bear to lose you-is there no getting that through to you? Bucky, your life can be so much easier if only you’ll let it be.
How do I convince you that you have to go on together? Don’t save me, for God’s sake. Do what we planned-marry me!”
But he wouldn’t be budged , however much she cried and however heartfelt the crying seemed, even to him. “Marry me,” she said, and he could only reply,”I will not do that to you,” and she could only reply, “You are not doing anything to me-I am responsible for my decisions!” But there was no breaking down his oppoistion, when his last opportunity to be a man of integrity was by sparing the virtous young woman he dearly loved from unthinklingly taking a cripple as her man for life. The only way to save a renmant of his honor was in denying himself everything he ever wanted for himself -should be weak enough to do otherwise, he would suffer his final defeat. Most important, if she was not already secretly relieved that he was rejecting her, if she was still too much under the sway of that loving innocence of hers-and under the sway as well of a morally puntilious father-to see thruth plainly for herself, she would fell differently when she had a family and a home of her own, with happy children and husband who was whole. Yes, a day wouldcome, and not far in the future, when she would find herself grateful to him for his having so pitiless turned hera way-when she would recognize how much better a life he had given her by having vanished from it.
(
Anche questa è una sciocchezza! Solo perché ti sei ammalato di polio, non hai il permesso di dire fesserie. Tu non hai alcuna idea di Dio, e nessun altro può averla. Ti stai comportando da cretino, e tu non lo sei. Vuoi apparire ignorante, e non lo sei. Stai facendo il matto, e tu non sei matto, e mai lo sei stato. Tu sei sempre stato perfettamente sano. Sano, intelligente, forte e perspicace. A questo punto, crollando la sua (di Marcia) pertinace resistenza, elle si mise le mani sul volto e cominciò a singhiozzare. Altri pazienti, che stavano intrattenendo dei visitatori nei letti vicini, o che erano accompagnati sulle sedie a rotelle sul sentiero pavimentato di fronte all’Istituto non poterono esimersi dal notare la giovane donna, piccola di statura, carina, ed elegantemente vestita, seduta a fianco di un paziente in una sedia a rotelle, che era visibilmente soverchiata dal proprio dolore.
“Mi sento presa in giro da te,!”, gli disse piangendo. “Se soltanto tu fossi andato in guerra, tu avresti-oh! Non so cosa avresti. Avresti potuto diventare un soldato e avresti evitato tutto ciò, qualunque cosa avresti evitato. Perché non capisci che questo è amore. Io ti amo, a prescindere dalla polio. Perché non vuoi capire che l’esito peggiore per noi due è che tu mi lasci? Non posso sopportare di perderti-riesci a fartelo entrare in testa? Bucky, la tua vita può essere molto più semplice se solo tu lo vuoi. Come posso farti capire che tu devi andare avanti? Tu non devi salvare me, perdinci!  Fa’ ciò che noi avevamo programmato: sposami!”
Ma egli non si sarebbe fatto convincere, per quanto lei piangesse e per quanto straziante anche a lui apparisse il di lei pianto:”Sposami,” gli disse, ed egli fu solo capace di risponderle:”Non ti farò mai una cosa così,” e lei fu solo in grado di replicare, ”Ma tu non mi stai facendo niente-Sono io la responsabile di ogni mia decisione!” Ma non ci fu niente da fare, perché gli sembrò di avere l’ultima possibilità di essere un uomo integro proprio nell’evitare a quella giovane donna di talento -da lui amata alla follia-dal prendere in marito uno sciancato. E vieppiù, se lei non era intimamente sollevata per il fatto che lui si tirava indietro, e ancora se lei era ancora troppo condizionata  del proprio candido trasporto amoroso e anche dal proprio zelante padre da vedere la nuda verità, e cioè come si sarebbe trovata ad avere una famiglia e un marito e avrebbe capito di dovergli essergli grata, per aver deciso il rifiuto, cioè essergli grata di averle assicurato una vita molto più degna, senza di lui).

Philip Roth:" Nemesis "

Philip Roth:” Nemesis “


3)   When he’d completed the story of the final meeting with Marcia, I asked him,”How bitter does all this leave you?” ….(p.263)
(Quando ebbe completato il racconto dell’incontro ultimo con Marcia, gli chiesi:”Quanto dispaicere ti procura tutto ciò che è avvenuto?”

Reparto con malati di polio

Reparto con malati di polio


4)  He has to convert tragedy into guilt. He has to find a necessity for what happens. There is an epidemic, and he needs a reason for it. He has to ask why. Why? Why? That it is pointless, contingent, preposterous, and tragic will not satisfy him.
That it is a proliferating virus will not satisfy him. Instead he looks desperately for a deeper cause, this martyr, this maniac of the why, and finds the why either in God or in himself or, mystically, mysteriously, in their dreadful joining together as the sole destroyer. I have to say that however much I might sympathize with the amassing of woes that had blighted his life, this is nothing more than stupid hubris, not the hubris of will or desire but the hubris of fantastical, childish religious interpretation. We have heard it  all before and by now have heard it enough of it, even from someone as profoundly decent as Bucky Cantor.
(Egli ha bisogno di trasformare la tragedia in colpa. Ha bisogno di trovare una ragione in ciò che accade. C’è un’epidemia, ed egli ha bisogno di trovare una ragione; deve chiedersi il perché. Perché? Perché? Ciò che è casuale, contingente, bizzarro, e tragico non lo convince. Non gli basta sapere che ci sia un virus che si riproduce. Al contrario, egli si mette disperatamente alla ricerca di una causa nascosta, come un martire, un maniaco del “perché”, e trova la spiegazione o in Dio o in se stesso, oppure-misteriosamente-nella loro cooperazione come una forza distruttrice unica. Devo dire che-pur consapevole delle tante sue disgrazie-la sua restava una stupida  βρις (“hybris”), ma non quella della volontà, o del desiderio; ma quella di una interpretazione religiosa di tipo fantastico e perciò infantile. In passato, tutti ne abbiamo sentito parlare, e adesso l’abbiamo ascoltata da una persona davvero dignitosa come Bucky Cantor).

Pocono Mountains- Laghetto

Pocono Mountains- Laghetto

III) Platone e Roth:
“Gorgia” è uno dei dialoghi giovanili che Platone scrisse-probabilmente-nel 386 a.C., di ritorno dal primo viaggio in Sicilia, a Siracusa. In una parte dell’opera, Socrate discute con Callicle che, in Atene, sta ospitando  Gorgia e l’allievo Polo.
Al relativismo scettico dei Sofisti :Gorgia, Polo, e Callicle, Socrate oppone la “Filosofia dell’Essere”, in un bravo di insuperabile forza dialettica:
“E i sapienti dicono, o Callicle, che cielo, terra, dèi e uomini sono tenuti insieme dalla comunanza, dall’amicizia, dalla temperanza e dalla giustizia: ed è proprio per tale ragione, o amico, che chiamano questo intero universo «cosmo», ordine, e non, invece, disordine o dissolutezza. Ora mi sembra che tu non ponga mente a queste cose, pur essendo tanto sapiente, e mi sembra che ti sia sfuggito che l’uguaglianza geometrica ha un grande potere fra gli dèi e fra gli uomini. Tu credi, invece, che si debba perseguire l’eccesso: infatti trascuri la geometria!” (Platone:Gorgia: 507 e-508 a).
Questo brano sembra la confutazione non solo dello scetticismo dei Sofisti, ma anche di ogni possibile scetticismo, di ogni contesto od epoca.

Raffaello: Scuola di Atene

Raffaello: Scuola di Atene

                                      Fine IV Parte

Continua


 

 

 

 

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