Bernardo Bellotto (2)
Secondo articolo dedicato a Bernardo Bellotto, veneziano, pittore, incisore e vedutista del XVIII secolo. Per leggere l’articolo precedente, usa il link – http://www.ilgrandeinquisitore.it/2018/08/bernardo-bellotto-1/.
“…A quale classe sociale apparteneva Lorenzo, padre di Bernardo Bellotto? Era un pittore, un incisore, o un oscuro artigiano? Non lo sappiamo, e quindi non sappiamo se Bernardo abbia ereditato il proprio estro solo dallo zio Antonio Canal, o anche dal padre. Bellotto, che fece il proprio apprendistato con lo zio, era già consapevole del proprio valore, né mai nascose le proprie grandi ambizioni. Le testimonianze sono concordi nel presentarci un uomo sempre convinto del proprio grande talento.
Di Bellotto non abbiamo né ritratti, né autoritratti, né altri documenti che ci parlano delle sue fattezze. Tutto ciò che di lui abbiamo sono la mole sterminata delle sue opere, e quindi di esse parleremo.
Viaggio a Roma: dai tempi di Michelangelo e Raffaello, la prima tappa di ogni artista era l’Urbe, come fonte di ispirazione e scuola di perfezionamento. Bellotto fece con entusiasmo la medesima scelta di formazione. Egli vi giunse con una lettera di Canaletto per il suo amico e collega Gian Luca Pannini, il quale era un entusiasta studioso delle architetture e di tutto il tesoro artistico della Capitale della Cristianità. Un esempio paradigmatico di uno zio che si fa anfitrione del proprio nipote ci è fornito da Sebastiano Ricci (http://www.treccani.it/enciclopedia/sebastiano-ricci/), che aiutò sempre il proprio talentuoso nipote Marco Ricci (http://www.treccani.it/enciclopedia/marco-ricci/). Bellotto conosceva bene la vicenda dei due Ricci, ciò che lo spinse a chiedere continuamente la protezione e la sponsorizzazione del celebre zio Antonio Canal, ovvero il Sommo Canaletto.
Nella Città eterna, Bellotto esibì la propria irrequieta vanità, il suo presenzialismo, e l’orgoglio di nuovo maestro della pittura.
Si era così immedesimato nel ruolo, che pochi mesi dopo-appena mise piede in Austria- non esitò ad attribuirsi motu proprio il titolo di “Conte”. All’epoca, questo abuso di titolo era frequente, ed era considerato solo una bizzarria.
Irrequieto, cominciò a viaggiare in lungo e in largo: a Verona dipinse il “Ponte delle navi”. Quindi viaggiò per le campagne venete, a Brescia, a Pavia, a Torino, e a Milano, sempre cercando protezioni e riconoscimenti professionali e finanziari.
Intanto, Antonio Canal era andato a Londra, dove rimase almeno due anni (1746 e 1747). Poiché Bellotto si stabilì in Assia nel 1747, è probabile che i due si siano incontrati nella capitale inglese, dove Bellotto era diventato-intanto- amico di Horace Walpole, di cui si è scritto in precedenza. È anche possibile che sia stato proprio il nipote a insistere perché Canaletto andasse a Londra, ma ciò non è certo.
Bellotto non rimase molto a Londra. Avendo saputo che Sebastiano Ricci aveva dipinto nel Castello di Schönbrunn, il Nostro volle seguirne le orme. Andò in Austria, e lì si attribuì il titolo di Conte Bellotto.
In viaggio verso Vienna, Bellotto si ferma a Monaco, dove incontra lo zio. Il nipote sa che lo zio è molto stimato dal Conte Algarotti, grande amico di Federico II, che è in ottimi rapporti epistolari col Re di Polonia, al quale il Nostro spera di arrivare. A Dresda, il prodigo e munifico Augusto III (http://www.treccani.it/enciclopedia/augusto-iii-re-di-polonia/ ) aveva convocato pittori, cantanti, ballerine, attori e attrici, quasi tutti di scuola italiana, tra cui il tenore Annibali, e la soprano Minzolli.
Intanto, Federico II il Grande, Re di Sassonia (http://www.treccani.it/enciclopedia/federico-ii-il-grande-re-di-prussia/), deluso di non aver potuto ospitare il celebre Canaletto, è entusiasta di ospitarne il nipote! A Bellotto non sembrò vero di arrivare in una Corte così ben disposta verso gli Artisti! L’ambiente frivolo e informale della Corte Sassone piacque subito al Nostro, che-trentenne- era all’apice della propria forza creatrice. Conclusione: Con l’arrivo di Bellotto a Dresda, siamo nell’anno 1751. Il nostro Bellotto è stato a:
-Venezia
-Roma
-Verona
-Brescia
– Nord Italia
-Londra
-Monaco di Baviera
-Vienna
-Dresda
Fine Seconda Parte
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