Tacito è con noi (4)
“Annales” di Publio Cornelio Tacito. Abbiamo già pubblicato 3 articoli su alcuni fatti narrati dall’Autore. Agli Articoli puoi risalire attraverso il seguente link (http://www.ilgrandeinquisitore.it/2018/05/tacito-e-con-noi-3/) , e poi andare a ritroso.
Qui comincia la serie di articoli dedicati alla “Congiura dei Pisoni” che, nell’anno 68 d.C., portò all’uccisione di Nerone e poi, l’anno dopo, ai “Tre Imperatori” (Galba, Otone, Vitellio). Pronunciamenti militari, insurrezioni popolari nell’Urbe, e complotti incrociati videro l’Impero a rischio di disintegrazione. Tacito (55-120 d.C.- http://www.treccani.it/enciclopedia/publio-cornelio-tacito/) adolescente quando si svolse la Congiura, oltre a fonti documentarie molto solide, poté parlare anche con testimoni ancora in vita, quando si svolsero i fatti. Tacito è notoriamente uno Storico e uno Scrittore sublime. Perciò continuiamo a riproporre il testo originale Latino, insieme con la nostra personale traduzione.
[47] Fine anni vulgantur prodigia imminentium malorum nuntia: vis fulgurum non alias crebrior, et sidus cometes, sanguine inlustri semper [Neroni] expiatum; bicipites hominum aliorumve animalium partus abiecti in publicum aut in sacrificiis, quibus gravidas hostias immolare mos est, reperti. et in agro Placentino viam propter natus vitulus, cui caput in crure esset; secutaque haruspicum interpretatio, parari rerum humanarum aliud caput, sed non fore validum neque occultum, quin in utero repressum aut iter iuxta editum sit.
(Alla fine dell’anno, si diffondono annunci di prodigi di catastrofi imminenti: una mai vista forza di fulmini; l’apparizione di una cometa. Tutte catastrofi che Nerone aveva scongiurato *. Parti umani e animali con due teste furono gettati per strada, o furono trovati durante i sacrifici, quando si usa immolare vittime gravide. E nell’agro Piacentino nacque sulla strada un vitello, che aveva la testa in una gamba. Gli aruspici interpretarono che si preparava al mondo un nuovo capo, che non sarebbe stato vitale, perché soffocato nel grembo materno, né occulto, perché partorito per strada).
[48] Ineunt deinde consulatum Silius Nerva et Atticus Vestinus, coepta simul et aucta coniuratione, in quam certatim nomina dederant senatores eques miles, feminae etiam, cum odio Neronis, tum favore in C. Pisonem. is Calpurnio genere ortus ac multas insignesque familias paterna nobilitate complexus, claro apud vulgum rumore erat per virtutem aut species virtutibus similes. namque facundiam tuendis civibus exercebat, largitionem adversum amicos, et ignotis quoque comi sermone et congressu; aderant etiam fortuita, corpus procerum, decora facies; sed procul gravitas morum aut vuloptatum persimonia: levitati ac magnificentiae et aliquando luxu indulgebat. idque pluribus probabatur, qui in tanta vitiorum dulcedine summum imperium non restrictum nec praeseverum volunt.
(Quando arrivano al consolato Silio Nerva ed Attico Vestino, nacque e prese piede una congiura, alla quale avevano aderito senatori, cavalieri, soldati e anche donne, sia per odio contro Nerone, sia per simpatia verso Pisone. Questi, nato dalla gente Calpurnia, e legato-per la nascita nobile- a multe famiglie insigni, godeva di grande favore presso il popolo per le sue virtù, o per manifestazioni simili alle virtù. Infatti, esercitava la propria facondia nel difendere i cittadini, era affabile nel discutere e trattare anche con ignoti. Doveva anche al caso una figura prestante, e un bel volto. Ma era lontano dall’austerità dei costumi e dalla morigeratezza, poiché indulgeva alle frivolezze, alla magnificenza, e talvolta alla lussuria. E ciò era gradito ai molti che, in tanta attrattiva di vizi, non amano troppa rigidità o severità in chi ha in mano il potere supremo)
* Vedi Annales, XIV:22/ 57-59.
Fine Parte Quarta / “Congiura dei Pisoni” (a)/
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