Continua
Siamo alla Terza delle 6 Udienze Pubbliche del Processo a Giovanna d’Arco. Questa è la seconda parte del verbale di quell’udienza. Per la prima parte vedi sopra -Continua. Chi voglia, può leggere tutte le parti precedenti, andando a ritroso, attraverso la voce – Continua- posta a inizio di ogni articolo. Alcune note illustrative su ciò che sta avvenendo:
1) L’Udienza di cui al presente, e al precedente articolo, si svolge sabato 24 febbraio 1431, in periodo di Quaresima. Ciò spiega i riferimenti, all’inizio dell’udienza, al digiuno a cui si era sottoposta Jeanne. E’ da rilevare, tuttavia, che i diritti dell’imputata non sono salvaguardati, perché Jeanne si presenta all’udienza, senza aver mangiato né bevuto nelle ultime 12 ore!
2) Il vescovo interrogante è Pierre Cauchon. Egli lavorò per il re di Inghilterra, che occupava allora la parte settentrionale dell’attuale Francia. Attraverso i link che trovate qui di seguito, potete avere un’idea sul personaggio. Nei link, sono indicate molte voci bibliografiche per un eventuale approfondimento;
3) I verbali del processo sono stati compilati a cura degli accusatori, che erano convinti di documentare, di fronte alla Storia, che avevano condotto un processo equo, contro un’eretica. Le cose non stavano così, ovviamente, però resta il fatto che gli stessi accusatori hanno lasciato a noi la testimonianza sulla grandezza e santità di Jeanne: non è la prima volta che ciò accade, nel corso della Storia, né sarà l’ultima;
4) Durante la III Udienza (di cui tratta questo articolo in due parti), ma la cosa avviene nel corso dell’intero processo, sia durante le udienze pubbliche, che quelle segrete, assistiamo a un fatto strabiliante: Jeanne, che è una contadina semi-analfabeta di 17 anni (!), tiene testa ad accusatori dotti (certamente Pierre Cauchon lo era!), e detta i tempi e le procedure dei lavori processuali. Evidentemente, Jeanne era divinamente ispirata in questa impresa sovra-umana, secondo quanto Gesù aveva detto: “ Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire:non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt, 10:17-20);
5) Nell’ultima parte dell’udienza, Jean Beaupère, dottore in sacra teologia, si dilunga nelle domande sull’albero (il faggio) delle fate: vuole che Jeanne ammetta di aver compiuto atti stregoneschi (!). La Pulzella risponde in maniera dettagliata ed esauriente, e Beaupère resta con niente in mano. Evidentemente, Pierre Cauchon, abile e colto, ha lasciato al presuntuoso questa parte – grottesca – dell’interrogatorio alla Pulzella;
6) Quando Jeanne parla dell’apparizione – la Voce – che l’ha svegliata, e le ha parlato, impartendole degli ordini a nome di Dio, entriamo nel soprannaturale e nel sublime!
7) Segnaliamo la magnifica orazione tenuta a Rouen da André Malraux, Ministro della Cultura, in onore di Jeanne (Vedi il primo di questa serie di articoli).
Sabato 24 febbraio 1431 III Udienza Pubblica
(Seconda e ultima parte)
JEANNE. – Les voix m’ont dit de dire certaines choses au Roi et non à vous. Cette nuit même, la voix m’a dit moult de choses pour le bien de mon Roi, que je voudrais qu’il sût dès maintenant, dussé-je ne pas boire de vin jusqu’à Pâques. Car il en serait plus aise à dîner.
(Le voci mi hanno detto di dire alcune cose al Re, e non a voi. Anche stanotte, la voce mi ha detto molte cose per il bene del Re, che io vorrei lui sapesse subito, dovessi io non bere vino fino a Pasqua. Perché sarebbe più facile cenare)
JEAN BEAUPÈRE. – Ne pouvez-vous tant faire auprès de cette voix qu’elle veuille obéir et porter cette nouvelle à votre Roi ?
(Non volete adoprarvi presso la voce affinché vi obbedisca e porti questa notizia al Re ?)
JEANNE. – Je ne sais si la voix voudrait obéir, fors si c’était la volonté de Dieu et si Dieu y consentait. Mais s’il plaisait à Dieu, il pourrait bien faire révéler à mon Roi. Et de cela, je serais bien contente.
(Non so se la voce obbedirebbe : forse se questa fosse la volontà di Dio, e se Dio o consentisse. Ma, se piacesse a Dio, potrebbe certo farlo sapere al mio Re. E di ciò sarei contenta)
JEAN BEAUPÈRE. – Pourquoi cette voix ne parle-t-elle pas avec votre Roi comme elle faisait quand vous étiez en sa présence ?
(Perché la voce non parla col vostro Re, come faceva quando voi eravate in sua presenza ?)
JEANNE. – Je ne sais si c’est la volonté de Dieu. N’était la grâce de Dieu, je ne saurais rien faire. (Non so se è la volontà di Dio. Se non fosse la volontà di Dio, non saprei fare niente)
JEAN BEAUPÈRE. – Votre conseil vous a-t-il révélé si vous échapperiez des prisons ?
( Questa voce vi ha detto se voi sareste fuggita di prigione ?)
JEANNE. – Cela, ai-je à vous le dire ? (
(E questo, devo dirvelo ?)
JEAN BEAUPÈRE. – Cette nuit, la voix vous a-t-elle donné conseil et avis sur ce que vous deviez répondre ?
(Stanotte, la voce vi ha detto come avreste dovuto rispondere ?)
JEANNE. – Si elle me l’a révélé, je n’ai pas bien compris.
(Se me l’ha detto, io non l’ho capito)
JEAN BEAUPÈRE. – En ces deux derniers jours où vous avez entendu les voix, est-il venu quelque clarté ?
(In questi due giorni in cui avete sentito le voci, avete visto più chiaramente ?)
JEANNE. – Au nom de la voix vient la clarté.
(La chiarezza arriva al nominare la voce)
JEAN BEAUPÈRE. – Avec les voix, voyez-vous quelque chose autre ?
(Con le voci, vedete qualcos’altro?)
JEANNE. – Je ne vous dis pas tout, car je n’en ai congé, et aussi mon serment ne touche pas à cela. La voix est bonne, et digne, et de cela je ne suis pas tenue de vous répondre. Au surplus, donnez-moi par écrit les points sur lesquels je ne réponds pas maintenant.
(Non ve lo dico, perché non ne ho facoltà ; del resto, il mio giuramento non riguarda questo)
JEAN BEAUPÈRE. – Cette voix à laquelle vous demandez conseil, a-t-elle la vue et les yeux ? (Questa voce a cui chiedete consiglio, ha la vista e gli occhi ?)
JEANNE. – Vous n’aurez pas encore cela. Le dicton des petits enfants est qu’on pend bien aucunes fois les gens pour dire la vérité.
(Su ciò non vi risponderò. La massima dei bambini è che qualche volta le persone vengono impiccate, perché dicano la verità)
JEAN BEAUPÈRE. – Savez-vous si vous êtes en la grâce de Dieu?
(Sapete se siete in grazia di Dio ?)
JEANNE. – Si je n’y suis, Dieu m’y mette ; et si j’y suis, Dieu m’y tienne. Je serais la plus dolente du monde si je savais n’être pas en la grâce de Dieu. Et, si j’étais en péché, je crois que la voix ne viendrait pas à moi. Et je voudrais que chacun l’entendît aussi bien comme moi.
(Se non lo sono, Dio mi ci metterà ; se lo sono, Dio mi ci terrà. Sarei la persona più infelice al mondo, se sapessi di non essere in grazia di Dio. E, se fossi in peccato, credo che la voce non verrebbe da me. E io vorrei che qualcuno la sentisse così come la sento io)
JEAN BEAUPÈRE. – Quel âge aviez-vous quand vous l’entendîtes pour la première fois ?
(A che età l’avete udita, per la prima volta ?)
JEANNE.- Je tiens que j’étais en l’âge de treize ans quand la voix me vint la première fois.
(Penso di aver avuto 13 anni, quando la voce mi si avvicinò per la prima volta)
JEAN BEAUPÈRE. – En votre jeunesse, alliez-vous vous ébattre avec les autres jouvencelles aux champs ?
(Nella vostra giovinezza, andavate a divertirvi con le vostre coetanee ?)
JEANNE. – J’y ai bien été quelques fois, mais ne sais en quel âge. (
Qualche volta, ma non ricordo a che età)
JEAN BEAUPÈRE.Ceux de Domremy tenaient-ils le parti des Bourguignons ou le parti adverse ? (Gli abitanti di Domrémy erano pro o contro i Borgognoni ?)
(Nota 5– I Borgognoni erano alleati degli Inglesi)
JEANNE. – Je ne connaissais qu’un Bourguignon, et j’eusse bien voulu qu’il eût la tête coupée, voire s’il eût plu à Dieu !
( Conoscevo solo un Borgognone, e avrei voluto che avesse avuta la testa mozzata, ciò che sarebbe piaciuto a Dio !)
JEAN BEAUPÈRE. – Au village de Maxey, étaient-ils Bourguignons ou adversaires des Bourguignons ?
(Al villaggio di Maxey, erano per o contro i Borgognoni ?)
JEANNE. – Ils étaient Bourguignons.
(Erano Borgognoni)
JEAN BEAUPÈRE. – La voix vous a-t-elle dit en votre jeunesse de haïr les Bourguignons ?
(La voce vi ha detto, in gioventù, di odiare i Borgognoni ?)
JEANNE. – Depuis que je compris que les voix étaient pour le roi de France, je n’ai point aimé les Bourguignons. Les Bourguignons auront la guerre s’ils ne font ce qu’ils doivent. Et je le sais par la voix.
(Dopo che ebbi compreso che le voci erano per il re di Francia, ho smesso di amare i Borgognoni. I Borgognoni avranno la guerra, se non fanno ciò che devono. Me lo ha detto la voce)
JEAN BEAUPÈRE. – En votre jeune âge, avez-vous eu révélation par la voix que les Anglais devaient venir en France ?
( Nella vostra giovane età, la voce vi ha rivelato che gli Inglesi sarebbero venuti in Francia ?) (Nota 6 – Vedi cartina geo-politica allegata)
JEANNE. – Jà les Anglais étaient en France, quand les voix commencèrent à me venir.
(Gli Inglesi erano già in Francia, quando cominciai a sentire le voci)
JEAN BEAUPÈRE. Oncques fûtes-vous avec les petits enfants qui se combattaient pour le parti que vous tenez ?
( Siete stata mai con i bambini che si combattevano per il partito a cui voi tenete ?)
JEANNE. – Non, je n’en ai mémoire. Mais j’ai bien vu qu’aucuns de ceux de la ville de Domremy s’étaient combattus contre ceux de Maxey, et en revenaient quelques fois bien blessés et saignants.
(Non che io ricordi. Ma ho visto che alcuni di Domrémy si erano scontrati con quelli di Maxey, e che ne tornavano feriti e sanguinanti)
JEAN BEAUPÈRE. – En votre jeune âge, aviez-vous grande intention de persécuter les Bourguignons ?
(Da giovane, avevate avuto l’intenzione di perseguitare i Borgognoni ?)
(Nota 7 – Domanda tendenziosa: l’accusa tenta di trasformare l’orientamento patriottico di Jeanne in…persecuzione contro i Borgognoni ! Oggi, avrebbe detto: Borgognonofobia)
JEANNE. – J’avais grande volonté et grand désir que le Roi eût son royaume.
(Volevo fortemente che il Re avesse il suo regno)
JEAN BEAUPÈRE. – Eussiez-vous bien voulu être homme quand vous sûtes que vous deviez venir en France ?
(Avreste voluto essere uomo quando sapeste che dovevate venire in Francia ?)
JEANNE. – Ailleurs j’ai répondu à cela.
(Ho già risposto altrove a questa domanda)
JEAN BEAUPÈRE. – Meniez-vous point les bêtes aux champs ?
(Portavate le bestie ai campi ?)
JEANNE. – Ailleurs j’ai répondu à cela. Depuis que j’ai été grande et que j’ai eu entendement, je n’avais pas coutume de garder les bêtes, mais j’aidais bien à les conduire aux prés, en un château nommé l’île, par crainte des gens d’armes. Mais je n’ai pas mémoire si, dans mon jeune âge, je les gardais ou non.
(Ho risposto altrove a ciò. Da quando io sono stata grande, e ho avuto la facoltà di capire, non avevo l’abitudine di sorvegliare le bestie, ma aiutavo a condurle ai prati, in un castello chiamato <l’Isola>, per paura di persone in armi. Ma non ho memoria se, nella mia gioventù, io sorvegliassi le bestie, o no)
(Nota 8 – Dove voglia andare a parare l’accusa, con questo lungo interrogatorio sulle mansioni contadine di Jeanne, non si capisce proprio!)
JEAN BEAUPÈRE. – Avez-vous gardé mémoire de certain arbre existant près de votre village ? (Vi ricordate di qualche tipo di albero esistente vicino al vostro villaggio ?)
JEANNE. – Assez proche de Domremy, il y a certain arbre qui s’appelle l’arbre des Dames, et d’autres l’appellent l’arbre des Fées. Auprès il y a une fontaine. Et j’ai ouï dire que les gens malades de fièvre boivent de cette fontaine ; et vont quérir de son eau pour recouvrer la santé. Et cela, je l’ai vu moi-même : mais ne sais s’ils en guérissent ou non. J’ai ouï dire que les malades, quand ils se peuvent lever, vont à l’arbre pour s’ébattre. C’est un grand arbre, appelé Fau, d’où vient le beau Mai. Il appartenait, à ce qu’on dit, à monseigneur Pierre de Bourlemont, chevalier. Parfois j’allais m’ébattre avec les autres filles, et faisais à cet arbre chapeaux de fleurs pour l’image de Notre-Dame de Domremy. Plusieurs fois j’ai ouï dire des anciens, non pas de mon lignage, que les dames fées y conversaient. Et j’ai ouï dire à une femme, nommée Jeanne, femme du maire Aubery, de mon pays, laquelle était ma marraine, qu’elle avait vu les dames fées. Mais moi qui parle, ne sais si cela est vrai ou non. Je n’ai jamais vu fée à l’arbre, que je sache.
(Molto vicino a Domrémy, c’è un albero detto delle <Dame>, che viene anche chiamato delle <Fate>. Vicino c’è una fontana. Ho sentito dire che i malati gravi vengono fatti bere a questa fontana, e che guariscono completamente; e che chiedono di questa, per ritrovare la salute. L’ho visto io stessa: ma non so dire se guarissero o no. Ho sentito dire che i malati, quando possono alzarsi, vanno all’albero per fare una scampagnata. E’un albero grande, detto Faggio, da cui deriva Maggio. L’albero apparteneva, a quanto ne so, al Signor Pierre de Bourlemont, cavaliere. Qualche andava con le altre ragazze a fare una scampagnata, e facevo a quest’albero ghirlande di fiori con l’immagine di Notre-Dame de Domremy. Parecchie volte ho sentito dire, da anziani, non del mio ceto, che le fate vi conversavano. E l’ho sentito dire da una donna, di nome Jeanne, moglie del sindaco Aubery, del mio paese, che era una mia madrina, che lei aveva visto le fate. Ma io, che vi sto parlando, non so se sia vero o no. Non ho visto alcuna fata presso l’albero, che io sappia)
JEAN BEAUPÈRE. – En avez-vous vu ailleurs ?
(Le avete viste altrove ?)
JEANNE. – Je ne sais. J’ai vu mettre aux branches de l’arbre des chapeaux de fleurs par les jouvencelles, et moi-même en ai mis quelquefois avec les autres filles. Et parfois nous les emportions, et parfois nous les laissions. Depuis que je sus que je devais venir en France, je fis peu de jeux ou ébattements et le moins que je pus. Et je ne sais point si, depuis que j’eus entendement, j’ai dansé près de l’arbre. Parfois j’y peux bien avoir dansé avec les enfants ; mais j’y ai plus chanté que dansé.
(Non lo so. Ho visto mettere ai rami dell’albero delle composizioni floreali da parte di giovanette, e io stessa ne ho messi insieme con altre ragazze. Qualche volta le lasciavamo, altre, le portavamo via. Dal momento che seppi di dover venire in Francia ho giocato poco e poco mi sono trastullata, il meno possibile. Né so se, da quando ho capacità di intendere, ho ballato intorno all’albero. Forse ho danzato con gli altri bambini, ma più che altro, ho cantato)
JEAN BEAUPÈRE. – Avez-vous souvenir d’un bois qu’on nomme le bois Chesnu ?
(Vi ricordate di un bosco detto Chesnu ?)
JEANNE. – II y a un bois que l’on appelle le bois Chesnu, qu’on voit de l’huis de mon père, et il n’y a pas la distance d’une demilieue. Je ne sais, et je n’ai oncques ouï dire, si les dames fées y conversaient. Mais j’ai ouï dire à mon frère qu’on disait au pays que j’avais pris mon fait à l’arbre de mesdames les Fées. Mais ce n’était point, et je lui ait dit le contraire. Quand je vins devant mon Roi, aucuns demandaient si, en mon pays, il n’y avait point de bois qu’on appelât le bois Chesnu. Car il y avait prophéties qui disaient que de devers le bois Chesnu devait venir une Pucelle qui ferait merveilles. Mais en cela je n’ai point ajouté foi.
(C’è un bosco chiamato di Chesnu, che si vede dalla casa di mio padre, alla distanza di un mezzo miglio. Non so, né mai l’ho sentito dire, che le fate conversassero lì. Ho sentito dire da mio fratello che io avevo preso ispirazione dall’albero delle Fate. Ma non era così, e io l’ho smentito. Quando fui davanti al mio Re, qualcuno mi chiese se, al mio paese, ci fosse un bosco chiamato Chesnu, perché alcune profezie che dicevano che dai pressi di quel bosco sarebbe venuta una Pulzella che avrebbe fatto meraviglie. Ma io non vi prestai fede)
JEAN BEAUPËRE. – Voulez-vous avoir habit de femme ?
(Volete un vestito da donna ?)
JEANNE. Baillez-m’en un, je le prendrai et m’en irai. Autrement, je ne le prendrai pas, et suis contente de celui-ci, puisqu’il plaît à Dieu que je le porte.
(Datemene uno, lo prenderò e me andrò. Altrimenti, resto così, perché così piace a Dio)
L’ÉVÊQUE. – Cela dit, nous faisons arrêter tout interrogatoire pour ce jour.
(Ciò detto, per oggi, interrompiamo l’interrogatorio)
Continua con la IV Udienza