“The Birds” (<Gli Uccelli>),1963.
Un’inspiegabile e letale aggressione di uccelli avviene a Bodega Bay, nei pressi di S. Francisco. Nessuno sa spiegare cosa stia accadendo!
Un uomo e una donna parlano di cinema. L’uomo si chiama Domiziano (D) ; e la donna, Raffaella . I due sono, ovviamente, nomi di fantasia!
Qui, i due parlano di un film di sir Alfred Hitchcock: “The Birds”:
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D: Ho rivisto “Gli Uccelli” di Hitchcock. Te lo ricordi?
R: Lo vidi qualche tempo fa, ma l’ho quasi dimenticato.
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D: E’ la storia dell’incontro tra una “socialite” di San Francisco, (Melanie Daniels, interpretata daTippi Hedren, all’esordio cinematografico) e un avvocato penalista, che risiede e lavora nella stessa città ( Mitch Brenner, alias Rod Taylor), ma è originario di Bodega Bay, e che sarà al centro della vicenda.Siamo nella tarda mattinata di un venerdì estivo. Mitch ricorda di aver già incontrato la donna, in Tribunale, dove lei era comparsa, accusata di aver infranto, con la propria automobile, la vetrina di un negozio…per scherzo (joke). Melanie, figlia di un magnate della stampa locale, ci viene ricordato più volte nel corso del film, era stata anche arrestata, qualche mese prima, a Roma, per aver fatto il bagno – nuda (!)- in una fontana (omaggio di sir Alfred a “La Dolce Vita” di Fellini, film uscito qualche anno prima?).
R: Dove si incontrano, Melanie e Mitch?
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D: In un negozio di animali domestici (Davidson’s Pet Shop). Lei sta cercando un pappagallo da regalare alla zia, pappagallo che non è al momento disponibile, per cui dovrà tornare qualche ora dopo; lui, una coppia di uccellini da gabbia (i “lovebirds”, di cui si parlerà a lungo nel film) da regalare alla sorella undicenne Catherine, per il proprio compleanno.
R: Tutto qui?
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D: No, perché nella donna, scatta l’interesse ad approfondire la conoscenza dell’affascinante avvocato.
R: Cosa fa Melanie, per incontrare di nuovo Mitch?
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D: Prende la targa dell’auto dell’uomo e si reca al domicilio di Mitch, per fargli omaggio dei lovebirds, che egli aveva invano cercato il giorno prima.
R: Trova Mitch?
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D: Mitch, come le comunica il vicino di painerottolo, è via per tutto il fine settimana: siamo a venerdì pomeriggio! Punto e a capo: Melanie decide di andare fino a Bodega Bay, per consegnare di persona il regalo, che ovviamente deve arrivare in tempo per la festa di compleanno di Catherine, che è il giorno dopo.
R: Sembra un pretesto per incontrare Mitch!
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D: Lo è, infatti. Ma prima di andare avanti con la trama, voglio sottolineare una stranezza: Melanie, nome di origine greca, derivante da melanos, significa “scuro”, e quindi <donna dal volto scuro>, o < donna dai capelli neri>. Ebbene, la Melanie del film (Tippi Hedren) è biondissima!
R: Torniamo alla nostra storia: dunque, Melanie va a Bodega Bay.
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D: Sì: la donna arriva in un grazioso paesino di mare, con una baia incantevole. Siamo di venerdì pomeriggio, e c’è l’animazione febbrile del fine settimana, in un luogo di villeggiatura. Il posto sembra esclusivo, cioè per persone benestanti. Bodega Bay esiste davvero, dista circa 100 Km da San Francisco, e si può osservare in alcune fotografie qui seguito:
R: Melanie arriva a Bodega Bay, ma non ha l’indirizzo di Mitch. Come fa a rintracciarlo?
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D: Melanie si rivolge all’emporio nella piazzetta del paese, e chiede al titolare,John McGovern, che stranamente ha il bancone barricato dietro un’inferriata! Il commerciante indica la casa dell’avvocato, una casa tutta bianca (!), che si trova esattamente dalla parte opposta della baia. La casa si può, dunque, raggiungere via terra, percorrendo tutta la strada costiera; oppure, con un percorso molto più breve, via mare, con una barca a motore, affittabile al nolo di Bodega. L’uomo non ricorda il nome della sorella di Mitch, e perciò manda Melanie dalla maestra Annie Hayworth (Suzanne Pleshette).
R: Chi è Annie? Melanie sceglie la barca?
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D: Annie è la ex fidanzata di Mitch, che ha dovuto lasciare l’uomo, perché la madre si era intromessa nel loro rapporto. Dopo che Melanie ha saputo che la sorellina undicenne si chiama Catherine, affitta una barca, decisa a raggiungere la <Casa Bianca> dei Brenner. Ma qui cominciano le stranezze. Lei sembra piuttosto esperta nel maneggiare quel tipo di imbarcazione, e dunque in qualche minuto raggiunge la casa dell’uomo, via mare. Ma appena sbarcata, vede Mitch che armeggia nel garage, e preferisce, senza farsi vedere, lasciare la gabbietta dietro la porta di ingresso, e ripartire.
R: Cosa fa, dunque, Melanie? Torna in paese, riprende l’auto e torna a San Francisco?
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D: No! Lei in realtà vuole incontrare Mirch, ma vuole che l’incontro appaia <casuale>: un tipico comportamento femminile. Vengo a cercarti per 100 Km, ma deve sembrare che per primo tu hai visto me!
R: Allora, che fa?
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D: Ecco, qui comincia “l’horror metaphysicus” di Hitchcock! Melanie vede che Mitch sta inseguendo con l’auto, lungo la costiera, la persona che ha testé lasciato il regalo, e dunque pensa di aver raggiunto il proprio scopo. Ma mentre sta per attraccare, è assalita da un …gabbiano, che la ferisce alla tempia!
R: Mitch la soccorre, dunque?
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D: Sì, Mitch soccorre Melanie, che appare piuttosto turbata. E qui, è bravo sir Alfred, che mostra che l’algida bellezza della donna, è anche una bellezza fragile: un attimo dopo l’attacco, nel bar della piazzetta, dove la donna viene condotta per i primi soccorsi, Melanie appare a pezzi.
R: Melanie riparte, o viene condotta in ospedale?
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D: Nessuna delle due: Mitch invita la donna a casa, per rifocillarsi, e rimettersi in condizione di affrontare il viaggio di ritorno, che non è molto lungo (circa 100 Km), ma può essere non agevole, per il traffico del fine settimana.
R: Ricordo che, mentre i due sono al bar per i primi soccorsi, la madre di Mitch fa la conoscenza di Melanie, e che l’incontro non è molto cordiale.
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D: Sì, la madre Lydia (Jessica Tandy) appare alquanta contrariata dalla presenza di Melanie, e il disappunto aumenta quando Mitch invita Melanie a passare a casa Brenner, per riprendersi dall’aggressione dei gabbiani.
R: Fammi capire: Mitch è un professionista affermato, ha un’età tra i 30 e i 40, e la madre è ancora gelosa del figlio, che per di più vive a 100 Km da casa? ! Non saremo nel solito polpettone del freudismo-psicanalisi-complesso di Edipo?
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D: Chiariamo subito la presunta chiave psicanalitica della vicenda: all’inizio, e soprattutto negli States, fu questa la chiave interpretativa del film, chiave che ora appare molto superata. Prima avevo detto che la definizione migliore della vicenda è quella di < orrore metafisico>. Ecco, nel film accadono delle cose che non hanno una spiegazione deterministica/razionale. Molti hanno sostenuto che l’ispirazione fosse venuta a sir Alfred da una moria di milioni (!) di volatili, occorsa nel 1961 sulle coste della California, per una contaminazione ambientale.
R: Ma nel film, gli uccelli non muoiono, ma fanno morire. E poi, il soggetto è tratto da una novella di Dafne Du Maurier, e dunque, i fatti di cronaca non c’entrerebbero.
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D: E’ vero: la chiave di lettura psicanalitica non regge; quella ambientalistica, neanche. Rimane una chiave <religiosa>: Hitchcock era cattolico, e aveva molto forte il senso del peccato. Per cui, la morte dal cielo sarebbe una metafora della punizione divina. Ma anche questa spiegazione appare un po’ forzata, perché Melanie non sembra aver commesso tali nefandezze, da meritare una punizione divina di tale gravità!
R: Da quanto ricordo, il film non si fa incasellare in una intepretazione forzata, e la sua forza sta in questo. Altrimenti, sarebbe un film a tesi, di propaganda, e non se ne spiegherebbe il successo travolgente, a più di 50 anni dalla sua uscita.
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D: La vera natura dell’orrore è la sua indecifrabilità, e le vicende del film – alla fine – restano indecifrabili: l’attacco degli uccelli esordisce in modo improvviso, inspiegabile, e termina allo stesso modo. Dunque, il film è davvero un film di <orrore metafisico>.
R: Vorrei aggiungere a quanto tu mi hai così chiaramente spiegato, che la fotografia di alcuni paesaggi marini richiama molto Edward Hopper, che Hitchcock conosceva e apprezzava. Grazie: rivedrò il film, lo registrerò e lo terrò nel mio archivio digitale.
Titolo originale: The Birds Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d’America Anno:1963 Colore-
Durata:120 minuti Genere: thriller, orrore metafisico
Regia & Produzione: Alfred Hitchcock
Soggetto: Daphne Du Maurier
Sceneggiatura: Evan Hunter
Fotografia: Robert Burks
Montaggio: George Tomasini
Effetti speciali: Larry Hampton, Ub Iwerks
Musiche: Oskar Sala (effetti sonori);
Musica Aggiunta: Matthew Ross
Scenografia: George Milo
Costumi: Edith Head
Interpreti e personaggi
Tippi Hedren: Melania Daniels
Rod Taylor: Mitchell “Mitch” Brenner
Jessica Tandy: Lydia Brenner
Suzanne Pleshette: Annie Hayworth
Veronica Cartwright: Cathy Brenner
Ethel Griffies: Signora Bundy, ornitologa
Malcolm Atterbury: Al Malone
Charles McGraw: Sebastian Sholes, pescatore
Ruth McDevitt: Signora MacGruder, commessa negozio di uccelli
Lonny Chapman: Deke Carter, cuoco
Darlene Conley: cameriera
Joe Mantell: commesso viaggiatore
Doodles Weaver: pescatore
John McGovern: impiegato dell’ufficio postale
Per chiarire il meccanismo con cui Hitchcock creava il “thriller”, riportiamo una parte dell’intervista di Oriana Fallaci a sir Afred: In a 1963 interview with Oriana Fallaci, Hitchcock was asked in spite of looking like a pleasant, innocuous man, he seemed to have fun making films which involve a lot of suspense and terrifying crime, to which he responded:
“ I’m English. The English use a lot of imagination with their crimes. I don’t get such a kick out of anything as much as out of imagining a crime. When I’m writing a story and I come to a crime, I think happily: now wouldn’t it be nice to have him die like this? And then, even more happily, I think: at this point people will start yelling. It must be because I spent three years studying with the Jesuits. They used to terrify me to death, with everything, and now I’m getting my own back by terrifying other people.[“ 142] Intervista a Oriana Fallaci, in – Sidney Gottlieb (2003). “Alfred Hitchcock: Interviews”. p. 56. University Press of Mississippi, 2003.
Con ciò, vogliamo rendere omaggio a una grande giornalista italiana, Oriana Fallaci,che rimarrà sempre nei nostri cuori!