One chance – L’opera della mia vita (2013)
   Siamo in paesino del Galles (Port Talbot) (Galles) ai giorni nostri. All’inizio, in una chiesa, un coro di voci bianche sta cantando inni sacri. Il coro è diretto da un maestro barbuto, che vedremo spesso nel seguito della vicenda. Uno dei bambini, durante un acuto, stramazza a terra. Il bambino svenuto è Paul Potts, l’eroe della nostra storia.

Paul svenuto, soccorso, e portato in ospedale, ha avuto, in conseguenza del trauma, una sospetta perforazione del timpano, ed è solo una delle tante disavventure che avrà nel corso della vicenda. Mentre lo conducono in sala operatoria, l’infermiera chiede ai genitori le generalità del giovane ricoverato: “Paul Potts”, dice la madre. L’infermiera: “Come il dittatore del Cambogia?”. La madre, che sembra abituata a questo gioco di parole: “Non c’entra niente con lui!”.

Così siamo introdotti nella storia (vera) di un giovane di un paesino (Port Talbot) del Galles meridionale, appassionato del melodramma italiano, che affronta incomprensioni, delusioni, rinunce, e bullismo, prima che il suo talento di tenore possa ricevere il meritato riconoscimento.    Andiamo avanti: Paul lavora in un negozio di telefonini, alle dipendenze di Braddon, un quasi coetaneo, strampalato, scansafatiche, e gran bevitore.

Port Talbot è un paesino che vive per l’attività di una fonderia, e il nostro Paul non se la passa bene: è ritenuto originale e bizzarro, e fatto oggetto di emarginazione e di bullismo. Lo strampalato Braddon, preoccupato perché Paul non ha la fidanzata, ha combinato un incontro galante tra il nostro e Julie-Ann ( Julz), di Bristol, con la quale il timido Paul, che si è dato il soprannome di Brad (come Brad Pitt!) intrattiene da un anno una platonica relazione su Internet. A sua volta, Julz si fa chiamare, su Internet, Cameron (come Cameron Diaz).

Julz arriva una domenica mattina a Port Talbot, e Paul va a prenderla in stazione. Prima, però, cerca senza successo un fioraio. In alternativa ai fiori, come omaggio di benvenuto a Julz, compra… una torcia. Mentre i due innamorati si avviano verso un ristorante, incontrano la madre di Paul, che li invita a pranzo. Il padre(Roland), operaio della fonderia, appassionato di Pub (inteso come luogo di bevute), e di rugby (lo sport nazionale gallese), è insofferente ai gorgheggi del figlio. La madre (Yvonne), casalinga, è l’unica persona favorevole alla passione musicale del nostro eroe. Il pranzo è spassoso, perché ognuno dei commensali, ha un atteggiamento di bonaria ironia verso gli altri: Julz, a Roland che ironizza sul fatto che i due ragazzi tubino, essendosi appena conosciuti, risponde:” Come potrei definirmi la fidanzata di Paul, se ci fossimo conosciuti solo oggi? In realtà, ci conosciamo da un anno!”.

 

La ragazza si riferisce alla conoscenza…tramite Internet!  Ma la domenica sta per finire e Paul, accompagnata al treno per Bristol, le promette che la chiamerà da …Venezia, dove sta per recarsi, per partecipare a un concorso di <Voci Nuove> presieduto dal mitico (anche, e soprattutto per Paul) Luciano Pavarotti. Il buffo, soprattutto per Julz, è che Paul davvero la chiami per la prima volta, da Venezia, ma 19 giorni dopo…!

A Venezia, il provino non va bene, perché l’aspirante tenore, anche per l’emozione dell’incontro con il grande Luciano, stecca ripetutamente, e viene bonariamente invitato a desistere dalla carriera artistica.    Il nostro eroe, tornato a Port Talbot e alla propria precedente vita di commesso di telefoni cellulari, prova a contattare Julz, che ovviamente non ne vuol più sapere di uno che è sparito dopo il primo incontro. Perciò, Paul va a Bristol, dove vive Julz, e prova a parlare alla ragazza, mentre lei è al lavoro nel supermercato di prodotti farmaceutici. Paul prova ad attaccare discorso con la ragazza che, con perfidia tipicamente femminile, finge di non conoscerlo, e lo tratta come un cliente molesto, di cui deve cominciare ad occuparsi anche il vigilante in servizio. Questa scena è esilarante, perché i due innamorati, che interloquiscono essendo continuamente interrotti da anziani e petulanti clienti con problemi di motilità intestinale e di artrosi, sembrano sopraffatti dalla voglia di abbracciarsi, ma non possono farlo: Paul, perché la ragazza finge di non ricordarsi lui; Julz, perché deve stare sulle sue, per le ragioni che abbiamo prima detto.

Paul aspetta Julz alla fine del turno, verso sera, e la conquista…cantando!  Matrimonio a Port Talbot. Paul, che ha la malinconia della carriera mai iniziata, è sempre malato e depresso, e Julz deve lavorare per due… Paul è sempre chiuso in casa, e ascolta all’infinito i propri cantanti preferiti, tra cui Andrea Bocelli ( Andrea Bocelli – “Con partirò, testo: https://www.youtube.com/watch?v=VXPAsP8sNm4)

Arrivano i debiti, e gli alterchi su come pagarli.Paul partecipa a delle sagre paesane, in cui si esibisce, cantando “Vesti la giubba” dai <Pagliacci> di Pietro Mascagni (Enrico Caruso – “Vesti la giubba”: https://www.youtube.com/watch?v=RL7wdUPXpiM) Il rude popolo gallese sa apprezzare il talento del timido e sfortunato tenore. Perché sfortunato? Perché Paul, in bicicletta, viene tamponato da un’automobile, e si frattura costole, bacino, e femore. Interinalmente, a Paul viene diagnosticato anche un tumore della tiroide… Julz, Ronald e Yvonne si prendono cura di lui, che guarisce da tutti i malanni, dopo alcuni mesi di sofferenza.    Julz, con il proprio amore devoto e testardo, spinge Paul a partecipare alla prima edizione (2007) del concorso per nuovi talenti “Britain’s got talent”. Paul supera tutte le selezioni locali, e vince, il 17 giugno 2007, il primo premio a Londra ( £ 250.000). Seguono un concerto alla Royal Albert Hall, in presenza della Regina, e quindi una buona carriera di tenore, soprattutto concertista. Scheda tecnica (sintetica) (Per la scheda tecnica completa sul film: http://www.comingsoon.it/film/l-opera-della-mia-vita/50401/scheda/ )

– Titolo originale: “One Chance” (in italiano: “L’opera della mia vita”)
– Lingua originale: inglese
– Paese di produzione: Gran Bretagna ; 2013
– Durata: 103 min
– Genere: commedia, biografico

Regia: David Frankel

Sceneggiatura: Justin Zackham
Produttore: Simon Cowell, Harvey Weinstein, Michael Menchel, Kris Thykier, Brad Weston
Musiche:Theodore Shapiro

 

 

Interpreti e personaggi

James Corden: Paul Potts
Colm Meaney: Roland Potts
Julie Walters: Yvonne Potts Mackenzie Crook: Braddon
Simon Cowell: sé stesso (Britain Got’s Talent)
Jemima Rooper: Hydrangea
Alexandra Roach: Julie-Ann Cooper
Valeria Bilello: Alessandra
Maria Del Monte: nonna di Alessandra

Altre notizie sul film ai link:
1) Canzoni e arie cantate da Paul Potts nel film “One chance”: https://www.youtube.com/playlist?list=PLF20B7FF29BA461A- —
2)Trailer ufficiale in inglese del film “One chance”: https://www.youtube.com/watch?v=WATDk3ItuFc

Il film è una dolce fiaba moderna di un perdente di successo. Perde, perché non riesce nel progetto primario di tenore nello stile di Pavarotti, di cui sogna di imitare la carriera. E’ lo stesso Pavarotti a sancire il fallimento di Paul: quando il giovane gallese, durante l’esibizione con l’aria “Che gelida manina” dalla Bohème di Giacomo Puccini,( Giuseppe Di Stefano – “Che gelida manina”: https://www.youtube.com/watch?v=2HeZmxz3bIk) stecca due volte, Pavarotti gli consiglia di abbandonare la carriera di tenore, perché non ha il sangue freddo e la grinta necessari: perdente!

Ma non finisce qui: Potts non riesce nel progetto primario, ma imbocca una carriera parallela, di tenore prevalentemente concertista, e ottiene un grande successo, anche internazionale: di successo!    Tra i brani musicali citati nel film, ricordiamo anche l’aria “Celeste Aida” dall’ Aida di Giuseppe Verdi; e“Le Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart

Veniamo agli interpreti principali:
1) James Corden, nel ruolo di Paul Potts, rappresenta con affetto uno strambo e pachidermico individuo, emarginato e/o auto-emarginato dal proprio ambiente: ama il “BelCanto” in un posto dove ci solo fonderie, pub, e rugby. Paul si estranea in modo riluttante, perché vorrebbe conciliare tutto. Ha la fortuna di trovare una fidanzata, altrettanto dolce e testarda e …pingue, che diventa il suo alter ego, soprattutto dopo il fiasco con Pavarotti (Voto:8/10)

2) Alexandra Roach: Julie-Ann Cooper (Julz). Interpreta una ragazza che, per un anno, frequenta Paul sui social network (Internet), ma subito si manifesta come la vera anima gemella di Paul. Si ritrae gentilmente quando Paul sparisce in maniera goffa, preso dal sogno di Pavarotti, e resta in attesa che il proprio buffo Romeo, che quindi sposa in breve tempo, a Port Talbot (Voto: 8/10).

3) Colm Meaney: Roland Potts. Padre rude, ma non cattivo; tipico <colletto blu> (<blu collar>), cioè appartenente alla classe operaia britannica. Rappresenta per Paul un polo critico, ma non distruttivo, perché usa col figlio la bonaria ironia e il paradosso (Voto: 9/10).

4) Julie Walters: Yvonne Potts. La madre: è, prima che arriva Julz, l’unica alleata di Paul ed è l’unica che intuisce che il figlio avrà successo. Verso il figlio ha un atteggiamento da pedagogista, più che da madre. Lei infatti asseconda la passione del figlio per il canto, ma lo fa in senso pratico: vuole che il figlio si avvii in concreto verso la carriera sognata, e ne faccia anche la propria professione. Yvonne è sempre sola nelle proprie scelte, ma non se ne cura e non polemizza. Verso Ronald, il marito, ha paradossalmente un atteggiamento più materno che verso Paul, perché il marito ne ha più bisogno, non avendo alcun sogno nella vita, a parte il rude cameratismo tra operai, il pub, e il mitico incidente di rugby (Voto 10/10

Vanno citate alcune incongruenze nella sceneggiatura:
A) Il bullismo di cui è fatto oggetto Paul, in alcuni casi, raggiunge la fase della violenza privata, che dovrebbe essere perseguita a norma di legge;
B) La famiglia di Alessandra (l’attrice italiana Valeria Bilello), giovane soprano di Venezia, ha una famiglia …napoletana: folklore!

Voto al film: 8/10.