Massimo Marinelli Lops, un trentenne promotore finanziario, in giro per mercatini di Natale (siamo a Roma), viene rapinato e malmenato da un falso Babbo Natale. Lo soccorre Giulia, di professione architetto, che passa lì per caso. Com’è, come non è, i due si innamorano.
Massimo viene invitato da Giulia, a passare la Notte di Natale, presso la di lei famiglia in Ciociaria e Massimo, dopo un momento di perplessità, accetta.
I famigliari di Giulia sono piuttosto irrequieti, e coinvolgono il neofita in una vigilia molto movimentata, e stravagante: caccia al cinghiale, scorribande nei boschi con SUV e armi da caccia, rumorosa e colorita lotteria di paese.
Incomprensioni a non finire tra i due innamorati, e Giulia, incurante dei propri doveri di ospitalità, caccia Massimo. Il nostro eroe, alle prime luci dell’alba, giunge a un bar di periferia, e lì viene di nuovo rapinato! Comincia il giorno di Natale. Massimo va a trovare la propria famiglia, molto ricca: trattasi della Premiata Ditta Marinelli, del settore <prodotti da forno e da ricorrenza in genere>, come ci informa il titolare Marc’Antonio, padre di Massimo. La ditta viene descritta come una potente multinazionale del settore.
Marc’Antonio Marinelli Lops da tempo ha chiesto al figlio di entrare in ditta, nel ruolo di amministratore delegato della succursale di Rio de Janeiro, che ci viene detto essere la più importante succursale del gruppo.
Il figlio, per l’occasione, cioè dopo la delusione con Giulia, si decide al grande passo, accetta la proposta paterna. Giulia, intanto, dispiaciuta per aver cacciato Massimo, per scusarsi, va a trovarlo nell’elegante magione dei Marinelli Lops.
Contrattempi a non finire: un cameriere filippino si butta da una finestra, e muore. Sconcerto e dolore di tutti, con un dilemma: si fa, o no, il Pranzo di Natale? Si fa, ma con un basso profilo. Giulia se ne va in un rifugio in montagna, per passarvi, con amici, il Natale. Massimo, rinuncia agli impegni con il padre, lascia la famiglia, e va a raggiungere la bella Giulia. E vissero – i due innamorati – felici e contenti!
Scheda Tecnica (in sintesi):
Titolo del film : “Ogni maledetto Natale”; anno 2014; commedia.
Regia : Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo
Produttore esecutivo: Fausto Brizzi
Casa di produzione: Wildside, Rai Cinema
Montaggio: Patrizio Marone
Musiche: Giuliano Taviani, Carmelo Travia
Costumi: Veronica Fragola
Interpreti e personaggi
Alessandro Cattelan: Massimo Marinelli Lops
Alessandra Mastronardi: Giulia Colardo
Francesco Pannofino: Aldo / Marc’Antonio
Laura Morante: Maria / Ludovica
Corrado Guzzanti: Sauro / Benji
Valerio Mastandrea: Tiziano / Baldovino
Marco Giallini: Fano / Silvestri
Caterina Guzzanti: Antonella / Tiziana
Stefano Fresi: Rino / Poliziotto
Andrea Sartoretti: Gaetano / Poliziotto.
Trailer ufficiale – Vai al link : https://www.youtube.com/watch?v=3PYVmH6R_lM
Natale è considerato dallo Stato Italiano giorno festivo, perché per la stragrande maggioranza della popolazione, Natale è la festa della nascita di Gesù Cristo, per cui la ricorrenza religiosa viene sancita anche come festa civile, e quindi giorno non lavorativo. Chi non riconosce Natale come giorno di festa, cioè chi non si sente, non si professa, o non vuole essere Cattolico, o Cristiano in genere – perché tutte le confessioni cristiane – Cattolici, Protestanti, e Ortodossi, celebrano il Natale del Signore; gli Ortodossi, che seguono il calendario giuliano, hanno per il Natale una data diversa ( vedi il link seguente http://www.treccani.it/enciclopedia/calendario/), dicevamo, chi non si professa cristiano, può dunque benissimo <astenersi dall’astenersi> dal lavoro, e considerare il 25 dicembre come un giorno feriale qualsiasi, e lavorare , se vuole, o semplicemente oziare. Invece, molti, con un comportamento contradditorio, e un po’ snobistico, si lamentano del Natale, ma usufruiscono ugualmente del giorno non lavorativo! C’è coerenza in questo atteggiamento?
Parliamo dunque del film, e suddividiamolo – come se fosse un’opera teatrale – in Atti e Scene. I Atto
( l’azione si svolge a Roma, e in Ciociaria, nell’anno 2014):
I Scena: Massimo (d’ora in poi abbreviato come M.) viene aggredito e rapinato per le strade di Roma. Giulia (abbreviato come G.), che passa lì per caso, lo soccorre;
II Scena: Nasce l’amore tra M. e G.;
III Scena: M. accetta l’invito di G., e va in Ciociaria, nel paese di fantasia <Cucullo>, a passarvi la notte di Natale, nella casa dei genitori di lei;
IV Scena: G. caccia M., perché si è dimostrato poco socievoli con i suoi (di lei) parenti. M., prima di raggiungere Roma, si ferma in bar di periferia, dove viene minacciato con una pistola, e nuovamente derubato.
II Atto
(casa della famiglia di M.; rifugio di montagna nei pressi di Roma)
I Scena: Siamo nella casa della famiglia di M., i Marinelli Lops. Un cameriere filippino si suicida, buttandosi da una finestra;
II Scena: Marc’Antonio, padre di M., rinnova al figlio la proposta di assumere il comando della succursale di Rio Janeiro, la più importante del Gruppo. M. accetta;
III Scena: G. vuole scusarsi per averlo cacciato, e lo raggiunge nella residenza dei Marinelli Lops; IV Scena: M. cambia idea, rifiuta l’offerta del padre, e raggiunge G. in rifugio di montagna, per passarvi con lei il Natale. Vincit Amor!
– Perché M. rifiuta la proposta paterna, per dedicarsi all’attività di agente finanziario per il <microcredito>?. L’azienda di famiglia si occupa di <prodotti da forno, e per ricorrenza>. Il rifiuto di M. viene presentato come un rifiuto per ragioni private, perché l’azienda non svolge un’attività meno benemerita di un agente per il microcredito! La ragione del rifiuto, per dirla in breve, è frequente in molti giovani del Belpaese: Massimo non ha ancora deciso cosa vuol <fare da grande>!
– Giulia ha dei famigliari che sarebbe eufemistico definire strampalati e tuttavia va passare il Natale con loro! Inopinatamente, i famigliari propongono a G. di candidarsi a sindaco di Cucullo. Non si capisce, o meglio gli Autori non ce lo spiegano, perché venga fatta la proposta, e perché G. la respinga con un <fin de non recevoir> (per il significato di questa frase, vedi il link seguente: http://www.treccani.it/vocabolario/fin-de-non-recevoir/) – G. caccia M., perché lo accusa di non essere cordiale con i propri (di lei) famigliari. Eppure, lei sa che essi sono – a dir poco –strampalati. Mah!
– Alcuni caratteri sono fuori delle righe:
– Baldovino (Valerio Mastrandea), nel ruolo del figlio maggiore, è un cattolico fanatico e un po’ <Tartufo>. L’unico personaggio che si professi, nel film, cattolico, viene presentato in questo mdo cos’ caricaturale. Pregiudizio anticattolico?
– Troppo caricaturale, ai limiti dell’offensivo, è anche il cameriere filippino Benji( Corrado Guzzanti). Ma esistono davvero camerieri filippini siffatti?
Le note positive del film?
– Alessandro Cattelan, che interpreta con grazia e misura, il ruolo di Massimo Marinelli Lops, trentenne incerto nel Belpaese di oggi;
– Laura Morante, nel doppio ruolo di Maria, madre di Giulia; e di Ludovica, madre del <bamboccione> Massimo! La Morante cerca di approfondire i due personaggi, e li rende credibili, cioè non caricaturali.