II Parte
Introduzione
“ Come il Procuratore cercò di salvare Giuda di Kyriat “ è il titolo del XXV capitolo de “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov, a cui è dedicato il presente articolo su “ilGrandeInquisitore.it”.
L’articolo sarà pubblicato in due parti.
La Dottoressa Olga Kazantseva ha corretto la mia traduzione dal Russo del capitolo XXV, e ha tradotto in Russo l’ Introduzione, che trovate all’inizio di questa prima parte, e che troverete, identica, anche all’inizio della seconda parte.
Ringrazio la Dottoressa Olga Kazantseva per la cordiale e preziosa collaborazione.
“…Vi sono molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere” (Vulgata di San Girolamo: < Sunt autem et alia multa quae fecit Iesus/quae si scribantur per singula/nec ipsum arbitror mundum capere/eos qui scribendi sunt libros) (Giovanni, 21:25)
Così scrive Giovanni Evangelista nell’ <Explicit> (Conclusione) del suo Vangelo che, come si vede sopra, non è meno profetico del più famoso <Incipit> (Prologo) “…In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio; e il Verbo era Dio…”.
Per le parole dell’Explicit, nei secoli, i Cristiani hanno pensato a un <Quinto Evangelio>, che sarebbe il completamento dei quattro Vangeli del Canone Cristiano. Molti libri sono stati scritti sul Quinto Evangelio.
Qui di seguito, riportiamo il link ad un bel libro di uno scrittore italiano contemporaneo <Mario Pomilio :”Il Quinto Evangelio>, che consigliamo a tutti di leggere: A) http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-pomilio_(Enciclopedia-Italiana)/; B) https://it.wikipedia.org/wiki/Il_quinto_evangelio
Il link seguente si riferisce a cenni biografici su Mario Pomilio: C) http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-pomilio/ D) http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-pomilio_(Enciclopedia-Italiana)/
Link al film in lingua Russa: – Maestro e Margherita, film in lingua russa, con sottotitoli in italiano. Parte I . Le altre parti sono in sequenza: https://www.youtube.com/watch?v=xwlu5Wz-O_0
E’ la sera del Venerdì Santo. Afranio, capo del servizio segreto, è stato convocato ufficialmente da Ponzio Pilato, Procuratore di Roma, nella residenza di questi, in Gerusalemme. Per prima cosa, Pilato vuole che Afranio riferisca sui tre uomini – il Nazareno, Dismas e Ghestas – che egli, poco prima dell’ora sesta (mezzogiorno), aveva condannato alla pena capitale mediante crocifissione. Afranio riferisce che i tre sono già morti sul Monte Calvo, dove erano stati allestite le colonne (le croci) per l’esecuzione capitale.
Pilato chiede se il Nazareno ha arringato la folla, e se questa ha inscenato tumulti in suo favore. Afranio nega entrambe le cose e aggiunge che Gesù ha perdonato tutti, anche i suoi nemici; e che ha rifiutato la spugna imbevuta di vino e mirra, che era offerta ai condannati moribondi, per dissetarsi.
Oltre a ciò, il capo del servizio segreto si sente di escludere che dei tumulti possano scoppiare nel futuro immediato, perché : < Gerusalemme sembra (ad Afranio) tranquilla>.
La seconda domanda di Pilato riguarda la notizia, avuta da fonte sicura, ma confidenziale, secondo la quale Giuda, l’apostolo traditore, sta per essere ucciso, nella notte, mediante accoltellamento, da alcuni seguaci clandestini del Nazareno, per il suo tradimento del Maestro. Afranio dichiara di ignorare la notizia, e neanche la ritiene credibile. Pilato, che deve svelare la propria fonte, non vuole, o non può farlo, e attribuisce i propri timori a un presentimento (!) . Benché Afranio sia scettico, Pilato gli chiede/ordina di intervenire per garantire l’incolumità dell’Iscariota.
Ciò sorprende Afranio, ma anche noi, perché Pilato, durante il Processo, aveva ripetutamente asserito di essere indifferente alla vicenda, che egli giudicava un affare interno degli Ebrei. Invece, a poche ore da questa dichiarata indifferenza, Pilato convoca il capo del servizio segreto, per ordinargli di salvare Giuda. Prima domanda: perché Pilato, che ha appena affermato di non voler entrare negli affari degli Ebrei, vuole salvare Giuda?
Seconda domanda: perché Pilato è a conoscenza del complotto, e Afranio ne è ( o dice di esserne) all’oscuro?
Cominciamo dalla prima risposta: Che Giuda viva o muoia, dovrebbe risultare indifferente a Pilato, che però convoca il capo del servizio segreto per ordinargli di salvare il traditore. Seconda risposta: Pilato è a conoscenza del complotto contro Giuda, di cui sembra ignorare tutto il resto: egli chiede informazioni ad Afranio sull’Iscariota – il luogo di nascita, l’età, l’aspetto, la professione, e l’orientamento politico. E Afranio gli fornisce (!) tutte le informazioni richieste, in particolare che Giuda non risulta essere un fanatico, né un estremista, e che l’unica sua passione <nota> è il denaro.
Afranio è anche a conoscenza che Caifa in persona sta per consegnare, nella notte in arrivo, la somma di denaro promessa a Giuda per la consegna di Gesù, somma di cui afferma di ignorare solo l’entità.
Nel lungo colloquio tra i due, Afranio appare in una situazione di vantaggio:
1) è Pilato che ha condannato Gesù e graziato Bar-Rabban, violando ripetutamente le procedure del Diritto Romano (Jus Romanum):
A) ha decretato contemporaneamente la fustigazione e la crocifissione di Gesù, mentre le due pene sono alternative;
B) ha disatteso il giudizio di appello, richiesto ad Erode Antipa, che si era pronunciato per la non colpevolezza di Gesù;
C ) non ha fatto trascorrere almeno 24 ore tra la condanna capitale e la sua esecuzione, come imponeva sempre la Legge di Roma;
2) mentre Afranio si dimostra padrone della situazione, Pilato continua a sembrare vittima degli eventi:
A) per paura dei disordini, ha condannato Gesù e graziato Bar-Rabban, temendo che la condanna di questi avrebbe scatenato la reazione degli Ebrei;
B) ora ha paura che sia la condanna di Gesù a scatenare le turbolenze.
Afranio, che appare – e che anche Pilato giudica – uomo abile e perspicace, evidentemente coglie la sostanza della vicenda, e perciò affetta una calma mondana e distaccata.
Pilato si sente in una situazione compromettente, perché teme di essere travolto da quei tumulti, che aveva cercato evitare, facendosi imporre da Caifa il giudizio di colpevolezza di Gesù, e la grazia a Bar-Rabban. Ora, Pilato si sente ostaggio anche di Caifa, e teme che l’Imperatore chieda conto a lui, Procuratore di Roma, delle gravi e molteplici violazioni delle procedure processuali.
Perciò, Pilato fa ad Afranio due richieste, una più sorprendente dell’altra:
1) salvare Giuda;
2) rinunciare ad una promozione, con trasferimento, per rimanere a Gerusalemme, a risolvere i problemi, creati – anche – dall’imperizia del Procuratore.
Veniamo, adesso, alle considerazioni stilistiche : Bulgakov fa commentare, dai due uomini più potenti del potere di Roma, alcune ore dopo, ciò che accaduto in Gerusalemme. Questa è una tecnica di tipo teatrale, in quanto è il modo con cui molti autori di teatro, a cominciare dal più grande di essi – William Shakespeare – raccontano <fuori scena> i fatti, per non interrompere l’azione teatrale.
II часть
Предисловие
«Как прокуратор попытался спасти Иуду Искариота» – название XXV главы «Мастера и Маргариты» Михаила Булгакова, которой посвящена данная статья на “ilGrandeInquisitore.it”.
Статья будет опубликована в двух частях
Преподавателем Казанцевой Ольгой был подкорректирован мой перевод главы XXV с русского языка, ей также принадлежит перевод на русский язык «Предисловия», который Вы найдете в начале первой части, а также в начале второй части.
Благодарю преподавателя Казанцеву Ольгу для оказанную мне ценную помощь.
“… Есть так много дел, сотворенных Иисусом, что, если бы описать их все, думаю, что весь мир не смог бы вобрать в себя написанные книги об этом ” (Вульгата Святого Иеронима: < Sunt autem et alia multa quae fecit Iesus/quae si scribantur per singula/nec ipsum arbitror mundum capere/eos qui scribendi sunt libros) (От Иоанна, 21:25).
Так пишет Иоанн Евангелист в «Explicit» (Заключении) своего Евангелия, которое, как видно выше, является не менее пророческим знаменитого «Incipit» (Пролога) “… В начале было Слово, и Слово было у Бога; и Слово было Бог …. “.
Об «Explicit», на протяжении веков христиане думали как о <Пятом Евангелии>, который будет завершением четырех Евангелий Христианского Канона. Много книг было написано о Пятом Евангелии.
Ниже мы приводим ссылки на книгу современного итальянского писателя Марио Помилио: «Пятое Евангелие», которую рекомендуем всем прочитать:
- A) http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-pomilio_(Enciclopedia-Italiana)/; Б) https://it.wikipedia.org/wiki/Il_quinto_evangelio
Следующая ссылка на краткую биографию Марио Помилио:
- C) http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-pomilio/
D) http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-pomilio_(Enciclopedia-Italiana)/
Вечер Страстной пятницы. Афраний – глава секретной службы был официально вызван Понтием Пилатом – прокуратором Рима, в его резиденцию в Иерусалиме.
Во-первых, Пилат хочет услышать доклад от Афрания о трех мужчинах: Иисуса из Назарета, Дисмаса и Гестаса, которых он перед полуднем приговорил к смерти посредством распятия на кресте.
Афраний докладывает, что трое уже умерли на Лысой горе, на которой были установлены столбы (кресты) для исполнения наказания. Пилат спросил, увещевал ли Иисус из Назарета толпу, и были ли устроены массовые беспорядки в его пользу. Афраний отрицает и то, и другое, и добавляет, что Иисус простил всех, даже своих врагов; и что отказался от губки, смоченной в вине и смирне, которая была предложена осужденным для того, чтобы утолить жажду.
Кроме того, глава секретной службы исключает тот факт, что беспорядки могут вспыхнуть в ближайшем будущем, т.к.: <Иерусалим кажется (Афранию) спокойным>.
Второй вопрос Пилата касается новости, полученной из надежного, но секретного источника, в соответствии с которой Иуда – апостол-предатель, вот-вот будет убит этой ночью ударами ножа, нанесенными учениками Иисуса из Назарета за предательство Учителя.
Афраний заявляет, что не принимает всерьез эту новость, и даже считает ее незаслуживающей доверия. Пилат, который должен раскрыть источник, не хочет, или не может этого сделать, и выдает свои страхи за предчувствие (!).
Хотя Афраний настроен скептически, Пилат его просит/приказывает принять меры для обеспечения безопасности Иуды Искариота.
Это удивляет Афрания, и нас тоже, потому что Пилат во время процесса неоднократно утверждал, что равнодушен к этой истории, которую он считал внутренним делом иудеев. И тем не менее, через несколько часов после этого демонстративного безразличия Пилат вызывает начальника секретной службы для того, чтобы приказать ему спасти Иуду.
Первый вопрос: почему Пилат, который только что подтвердил, что не желает вмешиваться в дела иудеев, хочет спасти Иуду?
Второй вопрос: почему Пилат знал о заговоре, а Афраний был в неведении (либо только он так утверждает)?
Начнем с ответа на первый вопрос: Иуда, будь он жив или мертв, но Пилат должен продемонстрировать свое равнодушие, к этому, тем не менее он вызывает начальника секретной службы, чтобы приказать тому спасти предателя.
Ответ на второй вопрос: Пилату известно о заговоре против Иуды, который, кажется, игнорирует все остальное: спрашивает у Афрания об Искариоте: место его рождения, возраст, внешность, род занятий, и какова его политическая ориентация. И Афраний дает ему (!) всю необходимую информацию, в частности, что Иуда ни фанатик, ни экстремист, и что его единственная страсть <внимание> – это деньги.
Афранию также известно, что сам Каифа собирается ночью вручить Иуде деньги, обещанные за Иисуса, но только неизвестна сумма, как он утверждает.
В результате долгой беседы Афраний оказывается в более выгодном положении:
1) Пилат осудил Иисуса и помиловал Варравана, неоднократно нарушая процедуры римского права (Jus Romanum):
А) он приговорил Иисуса одновременно и к бичеванию, и к распятию, в то время одно наказание должно исключать другое;
Б) отклонил апелляцию, поданную Иродом Антипой, в которой упоминалось о невиновности Иисуса;
В) не выждал паузу в 24 часа между смертным приговором и его исполнением, как было предусмотрено законом Рима.
2) в то время, как Афраний чувствует себя хозяином положения, Пилат продолжает казаться жертвой событий:
А) из-за страха беспорядков, он осудил Иисуса и помиловал Варравана, опасаясь, что приговор вызовет реакцию у евреев;
Б) теперь же боится, что приговор Иисуса спровоцирует беспорядки.
Афраний, который, кажется, и Пилату в том числе, проницательным и искусным человеком, по-видимому, понимает в чем дело, и поэтому демонстрирует мирское спокойствие и безразличие.
Пилат чувствует себя попавшим в сложную ситуацию, т.к. боится беспорядков, которых пытался избежать, заставляя Каифу подтвердить обвинительный приговор против Иисуса и помиловать Варравана.
Теперь же Пилат чувствует себя заложником Каифы, и опасается, что император попросит его – Римского Прокуратора – объяснить серьезные и многочисленныхе нарушения судебных процедур.
Поэтому Пилат обращается к Афранию с двумя просьбами, одна из которых удивительнее другой:
1) спасти Иуду;
2) отказаться от повышения по службе с переездом, чтобы остаться в Иерусалиме и решить проблемы, связанные, в том числе, и с некомпетентностью прокуратора.
Теперь перейдем к стилистическим заключениям: Булгаков заставляет комментировать двух самых могущественных людей Рима о том, что произошло в Иерусалиме спустя всего лишь несколько часов после событий.
Это театральный прием, который используется многими театральными драматургами, начиная с самого главного из них – Уильяма Шекспира, когда повествуется <за кулисами> о фактах для того, чтобы не прерывать театрального действия.
Тогда кто-то спросит меня: « А как же должен был поступить Пилат? Применить закон, sic et simpliciter!
В этот блоге опубликованы две статьи «Мастера и Маргариты»: первая (Часть I и II) была посвящена второй главе под названием «Понтий Пилат»:
http://www.ilgrandeinquisitore.it/2015/05/maestro-e-margherita-prima-parte/http://www.ilgrandeinquisitore.it/2015/05/maestro–e–margherita–ii–parte/
Вторая статья была посвящена шестнадцатой главе «Смертная казнь»:
http://www.ilgrandeinquisitore.it/2015/07/levi–matteo–e–i–sicari/
Фильм «Мастер и Маргарита» на русском языке с субтитрами на итальянском. Часть I, остальные части – в последовательности:
https://www.youtube.com/watch?v=xwlu5Wz–O_0
Testo tradotto
Il Procuratore non ama la città di Gerusalemme?” – gentilmente osservò l’ospite.
“ La prego – sorridente proclamò il Procuratore – non c’è un posto più sciagurato sulla Terra. Io non parlo certo della natura: io mi ammalo tutte le volte che devo venire qua; e non sarebbe la cosa più grave. Ma queste feste, i maghi, gli stregoni, le fattucchiere, tutte queste masse di pellegrini…Fanatici…Sono dei fanatici! E poi, da solo, questo Messia che tutti all’improvviso si erano messi ad aspettare, per quest’anno! Ogni minuto ti aspetti di assistere a un orribile spargimento di sangue. Sempre a spostare truppe, a leggere delazioni e spiate, di cui circa la metà riguardano proprio te. Ne convenga, ciò è fastidioso. Oh, se non fosse per il servizio all’Imperatore….”.
“Sì, le feste sono complicate” – assentì l’ospite.
“ Di tutto cuore desidero che la smettano presto – energicamente aggiunse Pilato – Finalmente ho la possibilità di tornare a Cesarea. Mi crede? Questo delirante edificio di Erode – il procuratore alzò il braccio in direzione del colonnato, come se fosse chiaro che stava parlando del Palazzo – in tutti i sensi mi sconvolge la mente. Là non riesco a dormire. Al mondo non si era mai vista un’architettura così stramba!…Comunque, ritorniamo ai fatti. Innanzitutto, questo maledetto Bar-Rabban, non La preoccupa? “.
Proprio in quel momento, l’ospite mandò uno sguardo particolare alla guancia del procuratore. Ma questi, con occhi annoiati, guardava lontano, corrugava con ripugnanza il viso, contemplando la parte della città che si trovava in basso, a poca distanza dai suoi piedi, e che era sparita nel tramonto. Spento (era9 anche lo sguardo dell’ospite, e anche le sue palpebre si erano abbassate. “ Per prima cosa, bisognerebbe considerare che Bar è diventato innocuo come un agnello – cominciò a parlare l’ospite, e una piccola ruga comparve sulla sua fronte – adesso non gli conviene ribellarsi”.
“Troppo famoso?” – chiese Pilato, sogghignando.
“ Procuratore, come sempre, Lei capisce la sottigliezza della questione”.
“Ma in ogni caso – osservò con preoccupazione il procuratore, e un dito lungo e affusolato, con un anello guarnito di una pietra nera, si levò in alto – sarò necessario….”.
“ Oh, il Procuratore può essere sicuro del fatto che, mentre io sarò in Giudea, Bar non farà un passo, senza che io non gli stia alle calcagna”.
“ Ciò mi rende tranquillo, e del resto sono sempre tranquillo quando Lei è qui!”.
“ Il Procuratore è troppo buono!”.
“ Adesso Le chiedo di riferirmi a proposito dell’esecuzione capitale” – disse il procuratore.
“ Cosa interessa precisamente al Procuratore? “.
“ Non c’è stato, da parte del popolo, alcun tentativo di sommossa? Perché questa è, senza alcun dubbio, la cosa più importante”.
“ No, nessun tentativo” – rispose l’ospite.
“ Molto bene. Lei stesso ha controllato che la morte è avvenuta?”.
“ Quanto a ciò, il Procuratore può stare sicuro”.
“ Ma, mi dica…hanno dato la bevanda prima dell’impiccagione sulla colonna?”.
“Ecco, sì. Ma lui – e qui l’ospite chiuse gli occhi – rifiutò di berla”.
“ Chi, esattamente?”
“Mi scusi, Egemone – esclamò l’ospite – non ne avevo fatto il nome? Il Nazareno”.
“ Un pazzo! – disse Pilato, facendo come delle smorfie. Sotto il suo occhio sinistro cominciò a tremare una venuzza”.
“ Morire bruciato dal sole! Perché rifiutare ciò che ti viene concesso dalla legge? E con quali parole ha rifiutato?”.
“ Egli disse – rispose l’ospite, nuovamente chiudendo gli occhi – che ringraziava e che non accusava nessuno di avergli tolto la vita”.
“ Chi?” – chiese Pilato, a bassa voce.
“ Non l’ha detto, Egemone! “.
“ Non ha cercato di predicare ai presenti?”.
“No, Egemone. Nell’occasione, non fu di molte parole. L’unica cosa che disse fu che giudicava la viltà il peggiore dei peccati dell’uomo, anche tra i suoi seguaci”.
“ A che proposito lo disse?” – all’improvviso l’ospite ascoltò la voce (di Pilato) strillante.
“ Fu impossibile stabilirlo. Egli si comportava in modo strano, come sempre del resto”.
“ Dove stava la (sua) stranezza?”.
“ Per tutto il tempo cercò di guardare negli occhi, ora uno, ora l’altro, tra quelli che erano là interno, e per tutto il tempo sorrise con un sorriso sbigottito”.
“ Nient’altro? “ – chiese la voce rauca (di Pilato).
“ Nient’altro”.
Il procuratore colpì il calice, versandosi il vino. E, bevutolo fino in fondo, riprese a parlare: “ Le cose stanno così, anche se non possiamo affermare, almeno per ora, chi sono i suoi ammiratori o seguaci, ma non si può escludere che non ci fossero”.
L’ospite seguiva con attenzione, inclinando il capo.
“ Perciò, per evitare ogni tipo di sorpresa – continuò il procuratore – La prego di far sparire subito dalla faccia della terra, i corpi dei tre giustiziati, e di farli seppellire, in segreto e in silenzio, in modo che di essi non rimanga traccia”.
“Ubbidisco, Egemone! – disse l’ospite e si alzò aggiungendo – date le difficoltà e l’importanza della cosa, mi permetta di andare subito”.
“ No, stia ancora seduto – disse Pilato, fermando con un cenno il proprio ospite – ci sono ancora due questioni. La prima: i suoi enormi meriti nel difficilissimo lavoro di capo del servizio segreto mi danno la gradita possibilità di inviarne rapporto a Roma”.
Allora il viso dell’ospite divenne rosso, egli fece un inchino al procuratore e disse:
“ Compio solo il mio dovere a servizio dell’Imperatore”.
“ Ma io verrei chiederLe – proseguì l’Egemone – se Le proponessero il trasferimento di qui, per una promozione, di rifiutarla e di restare qui , perché non mi piacerebbe rinunciare a Lei. Purché La ricompensino in altro modo”.
“Sono felice di continuare a servire sotto il Suo comando, Egemone!”
“ Mi fa molto piacere. Veniamo alla seconda questione, che riguarda l’uomo di Kyriat. Quello…come si chiama…Giuda di Kyriat”.
Qui l’ospite mandò uno sguardo al procuratore e subito lo abbassò:
“ (Dicono) che egli – continuò il procuratore, a bassa voce – abbia ricevuto del denaro per aver ospitato a casa sua, il filosofo pazzo”.
“ Lo riceverà” – sommessamente il capo del servizio segreto corresse Pilato.
“ Una grossa somma?”.
“ Non lo sa nessuno, Egemone!”.
“ Neanche Lei?” – e con la propria domanda, l’Egemone intendeva fargli un elogio.
“ Ahimè, neanche io. – rispose con calma l’ospite – Ma che questa sera riceverà il denaro, questo lo so. Oggi lo chiameranno al palazzo di Caifa”.
“ Però, il vecchio avido di Kyriat, sempre che sia un vecchio” – sorridendo, osservò il procuratore. “ Il Procuratore non sbaglia mai, ma stavolta sta sbagliano – rispose l’ospite con cortesia – l’Iscariota è un giovane”.
“ Ma guarda! Come me lo descriverebbe? E’ un fanatico?”.
“ No, non lo è”.
“Bene. E com’è?”.
“ Molto bello”.
“ E poi? Ha qualche passione?”
“ E’ difficile sapere tutto di tutti, in questa città, Procuratore…”.
“ No, no, Afranio; non minimizzi i Suoi meriti”. “ Una passione ce l’ha, Procuratore – l’ospite fece una breve pausa – la passione per il denaro”.
“ Cosa fa?”
Afranio alzò gli occhi al cielo, meditò e rispose:
“ Lavora in una bottega di un cambiavalute, suo parente”.
“Ecco, bene, bene, bene, bene “ – allora il procuratore tacque, guardandosi intorno, che non ci fosse qualcuno, e quindi disse piano:
“ Ecco di cosa si tratta. Ho appena ricevuto informazioni che lo accoltelleranno questa notte “. Qui l’ospite, non solo si volse verso il procuratore, ma anche lo scrutò e quindi rispose:
“ Lei, Procuratore, si è fatto di me un giudizio troppo lusinghiero. E non credo neanche di meritare la Sua comunicazione: io non ho informazioni di questo tenore.
“ Lei è degno di una grandissima ricompensa – rispose il procuratore – ma queste notizie stanno girando”.
“ Ho l’ardire di chiedere: da chi (vengono) queste informazioni ?”.
“ Mi permetta di non dirlo. Queste sono (notizie) casuali, non chiare, e forse non affidabili. Ma io sono tenuto a prevedere tutto, perché questa è la mia carica. Ma più di tutto sono obbligato a credere a un mio presentimento, giacché mai e poi mai (esso) mi ha ingannato. Le notizie consistono in questo, che qualcuno tra gli amici nascosti del Nazareno, indignato per il mostruoso tradimento di questo cambiavalute, è d’accordo con dei complici di ucciderlo stanotte, e di lasciare segretamente al Sommo Sacerdote il denaro del tradimento, insieme a un biglietto: <Restituisco il denaro maledetto>”.
Il capo del servizio segreto si limitava a lanciare all’Egemone i propri sguardi di meraviglia, strizzando gli occhi, ma Pilato proseguì:
“ Lei può mai pensare che al Sommo Sacerdote piaccia ricevere un simile dono, in una notte come questa?”.
“ Non solo malvolentieri (lo riceverà), ma tutto questo provocherà uno scandalo enorme”.
“ Sono dello stesso parere. Ecco perché Le chiedo di occuparsi di questo caso, cioè di prendere tutti i provvedimenti a protezione di Giuda di Kyriat”.
“ Gli ordini dell’Egemone saranno eseguiti – cominciò Afranio – ma ho il dovere di tranquillizzare l’Egemone, perché il piano dei malfattori è di pressoché impossibile attuazione. Infatti, soltanto pensare di trovare l’uomo, accoltellarlo, sapere quanto aveva preso, restituire il denaro a Caifa, e tutto in una sola notte? E poi, oggi? “
“ E tuttavia, che lo uccideranno oggi – ribadì con caparbietà Pilato – è un mio presentimento. Le ripeto: non è mai successo finora che un mio presentimento mi ingannasse “ – e qui uno spasmo attraversò il volto del procuratore, che brevemente si fregò le mani.
“ Ubbidisco – docilmente rispose l’ospite, che si alzò, si raddrizzò, e all’improvviso, cupamente, chiese – allora lo accoltelleranno, Egemone?”
“ Ogni speranza è ora riposta nella Sua mirabile efficienza”.
L’ospite mise a posto la propria grossa cintura sopra il mantello, e disse:
“ Ho dunque l’onore di augurare a Lei salute e gioia!”.
“ Ah, certo! – commentò Pilato a bassa voce – E alla fine l’avevo dimenticato: è che glieLo devo…!”.
L’ospite rimase stupefatto.
“Veramente, Procuratore, Lei non mi deve niente”.
“ Come no? Al momento del mio ingresso in Gerusalemme, Lei certamente ricorda, una folla di mendicanti…io volevo lanciare loro del denaro, ma non ne avevo, e lo presi da Lei”.
“Procuratore, ma è un’inezia!”.
“ Eppure bisogna ricordarsi anche di un’inezia”.
Qui Pilato si girò, prese il mantello che si trovava sulla poltrona dietro di lui, estrasse da sotto il mantello un piccola borsa in pelle e la passò all’ospite. Questi si inchinò accettandola, e la nascose nel proprio mantello.
“ Aspetto – riprese Pilato – una relazione sulla sepoltura, ma anche di questa faccenda di Giuda di Kyriat di questa notte. Mi ascolta, Afranio ? Oggi. Alla scorta sarà dato l’ordine di svegliarmi, appena Lei si presenterà. Io dunque La aspetto”.
“ Per me è un onore” – disse il capo del servizio segreto che, girandosi, prese ad allontanarsi dal balcone.
Si sentiva scricchiolare, mentre egli camminava nell’area con la sabbia bagnata del piazzale. Dopo, si sentì il rumore il rumore sei suoi stivali che marciavano sul margine del marmo, tra i leoni. Quindi, sparirono i suoi piedi, il tronco e, infine, sparì anche il cappuccio.
Solo in quel momento, il procuratore si accorse che il sole era tramontato e che era arrivato il crepuscolo.
Questo Blog ha già pubblicato due articoli, dedicati rispettivamente al II e XV capitolo. I link a questi articoli sono i seguenti: Come più volte ripetuto, questo articolo riguarda il XXV capitolo.
Fine