Primo e Unico nella Storia e nel Tempo, Gesù lega il potere al servizio, e lo sottrae alla violenza e all’arbitrio. E’ la novità più rivoluzionaria nel Vangelo – ovvero Buona Novella – di Gesù di Nazareth; l’altra, è quella di amare i propri nemici, per spezzare la catena dell’odio e delle vendette: ma di questo scriveremo un’altra volta.
Trattiamo questo argomento, riportando le letture della XXIX domenica del Tempo Ordinario (T.O.)
– “ Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno”. Lettera agli Ebrei, 4:14-16 (Seconda lettura della XXIX Domenica del T.O. – Anno B).
– E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo».E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». – Marco, 10:35-45 ( Vangelo della XXIX Domenica del T.O. – Anno B). –
– A Sant’Elena, un giorno, (Napoleone) raccontò che molte volte gli era stato chiesto di dichiararsi capo religioso, per esautorare il papa. “ Ma non si limitavano a questo, perché si spingevano a chiedermi di creare , a mia discrezione, una nuova religione, e mi assicuravano che in Francia e altrove nel mondo avrei trovato i miei seguaci e i devoti del nuovo culto. Che dovevo rispondere a simili sciocchezze? Un giorno ero incalzato sull’argomento da un personaggio che vedeva in tutto ciò una grande teoria politica, e lo fermai bruscamente dicendogli: Basta, basta, signore: vuole forse che anch’io mi faccia crocifiggere? E poiché egli m i guardava con aria stranita, aggiunsi: Non è certo sua intenzione propormi per la crocifissione, né io stesso lo voglio; ma infine, né io né lei conosciamo, esclusa la crocifissione, alcun altro modo di fondare una religione”. –
“Conversazioni sul Cristianesimo” , di Napoleone Bonaparte. Edizioni Studio Domenicano, anno 2013, pagina 46. (ISBN: 978887094-849-3).
Napoleone, che come documenta anche il libro citato sopra (“Conversazioni sul Cristianesimo”) aveva capito il senso della missione salvatrice di Gesù. Infatti, nel brano riportato sopra, dimostra di comprendere che il messaggio di Gesù è legato alla testimonianza – martirio, secondo la parola greca – della propria persona. C’è altro da aggiungere?