Ricche e famose è un film del 1981 diretto da George Cukor, con protagoniste Jacqueline Bisset e Candice Bergen, remake del film del 1943 L’amica, con Bette Davis e Miriam Hopkins.
La pellicola è l’ultimo film di Cukor, scomparso nel 1983, e segna l’esordio cinematografico di Meg Ryan. Il film vede la partecipazione di molti personaggi della letteratura e del cinema, come Nina Foch, Christopher Isherwood, Ray Bradbury, Paul Morrissey e Roger Vadim. Titolo originale : “Rich and Famous”. Lingua originale: inglese; Paese di produzione USA; 1981. Genere: drammatico.
Regia: George Cukor ; Soggetto: John Van Druten ; Sceneggiatura: Gerald Ayres ; Fotografia: Donald Peterman ; Montaggio: John F. Burnett ; Musiche: Georges Delerue.; Scenografia: Jan Scott.
Interpreti e personaggi:
Jacqueline Bisset: Liz Hamilton
Candice Bergen: Merry Noel Blake
David Selby: Douglas ‘Doug’ Blake
Hart Bochner: Christopher ‘Chris’ Adams
Steven Hill: Jules Levi
Meg Ryan: Debby Blake a 18 anni
Matt Lattanzi: Jim Daniel Faraldo: Ginger Trinidad
Nicole Eggert: Debby Blake a 8 anni
WGA Awards 1982: miglior sceneggiatura non originale (Gerald Ayres)
Ultimo film “per donne” di Cukor (morirà poco dopo) tratto da una commedia di John Van Druten, che già aveva fornito lo spunto a V. Sherman per L’amica con Bette Davis.
Storia di una lunga amicizia (dal 1969 al 1981, con un prologo nel ’59) tra Liz Hamilton e Merry Noel Blake, entrambe scrittrici. Le due donne si conoscono ai tempi dell’università, e si frequentano per molti anni dopo, anche quando la vita e la carriera le hanno separate. La prima, Liz Hamilton, l’intéllo della coppia, rimane nubile, ma impegnata a scrivere capolavori. La seconda, Merry Noel Blake, sposa un ricercatore universitario, si trasferisce in California, e mette al mondo una figlia (Debbie: Nicole Eggert a 8 anni; e Meg Ryan, in età adulta, esordiente). Merry, però, non vuole far mancare il proprio contributo alla letteratura, e si mette a scrivere romanzi popolari. Ecco, dunque, il contrasto, tra due opposte visioni della letteratura, ma non del mondo, però.
Le due, infatti, condividono il milieu alto/altissimo borghese, gli ambienti esclusivi, le multiproprietà immobiliari, e… l’ansia per il successo, nelle rispettive fasce di pubblico: per Liz, la fascia radical chic; per Merry, la fascia delle “casalinghe di Voghera”, come direbbe Arbasino. Ma c’è di più: il marito Douglas, ricercatore senza successo, sposato a Merry Noel, in realtà concupisce Liz, con cui ha avuto una relazione ai tempi dell’università. Insomma, i tre bontemponi non si vogliono far mancare niente, sempre nel nome del progresso e della letteratura, ci mancherebbe altro!
Le liti sono inevitabili? Sì: tra Liz e Marry Noel; tra Marry Noel e Douglas; tra Douglas e Liz. Tre personaggi, tre contrapposizioni, proprio secondo il calcolo combinatorio!
Dopo liti e ripicche, tutte abbastanza teatrali, e cioè col birignao; trionfi professionali e sconfitte sentimentali, si ritrovano davanti al caminetto della casa di campagna (nel Connecticuct, niente di meno!) di Liz Hamilton, una sera di capodanno.
Che cos’é il “Birignao” ? Vedi : http://www.treccani.it/vocabolario/birignao/
Con questo film, mi è successa una cosa buffa. L’ho visto, per la prima volta (!) (nessuno è perfetto) qualche sera fa, avendo perso i titoli di testa. Quindi, la mia è stata una visione “vergine”del film, senza informazioni preliminari. Man mano che procedevo nella visione, il film mi sembrava un film comico-grottesco-satirico sugli intéllos di New York, e, in genere, sui radical chic degli States.
Liz, la scrittrice impegnata, si presenta come una martire dell’arte, e birignao a non finire. Merry Noel, la casalinga disperata, ma scrittrice di romanzi rosa, anch’essa non ci fa mancare le proprie recriminazioni sulla vita crudele, e sul destino cinico e baro. Douglas, detto Dough (sembra il nome di un…cane!), appena può, concupisce la migliore amica della propria moglie, sembra con recriminazioni erga omnes et omnia. Debbie (l’esordiente Meg Ryan), appena maggiorenne, si mette prima con un castrista da operetta; e poi, con il giovane gigolò della “zia “ Liz. Il film, che mi sembrava una parodia dura contro questi farisei moderni, mi piaceva, fino a quando…non ho visto i titoli di coda. Anatema, anatema a me, ignorante & bifolco! Il film era del “Maestro “ Cucor, e delle stelle Jacqueline Bisset (in effetti bellissima), e Candice Bergen, ed era tabellato dai critici e dagli storici del cinema, come un capolavoro senza se e senza ma.
Che dovevo/potevo fare? L’articolo l’avevo già scritto, e non potevo fare altro che darmi tre volte dell’ignorante & bifolco, e …cospargermi il capo di cenere! Fatto !!!