“Buon Natale… Buon Anno” è un film del 1989, diretto dal regista Luigi Comencini, ed è tratto dall’omonimo romanzo di Pasquale Festa Campanile.
Siamo a Roma. Gino è un ex-barbiere, con carattere umbratile e infantile; Elvira è una casalinga energica e piuttosto avvenente. Sono pensionati che, trovandosi in gravi ristrettezze economiche, non riescono né a pagare l’affitto, né a provvedere al proprio sostentamento. Sono perciò costretti a chiedere l’aiuto delle due figlie maritate, Consuelo e Giannina . Ma queste non sono vicine, né logisticamente, né caratterialmente, per cui la residenza disgiunta diventa per i maturi coniugi una separazione de facto. Del resto, soprattutto Gino non sembra scontento di questo stato di cose, anche perché appare impegnato a fare le cose per dispetto, forse per il senso di colpa di aver creato una situazione ai limiti del grottesco. Che succede ai due separati per causa di forza maggiore?
Diventano entrambi vicari, nelle rispettive residenze: subentrano per le faccende domestiche; per la cura dei bambini; per ogni sorta di corvée all’esterno, come fare la spesa, pagare le bollette; e per molte altre cose. Cosa fa, in genere, un uomo per uscire da questo vicolo cieco? Finge di avere recriminazioni ex post, e infatti Gino interpreta la figura del marito geloso, per alcuni trascorsi amorosi di Elvira con altri uomini. I trascorsi si rivelano invero quanto mai commendevoli, ma la simulazione della gelosia serve all’uomo per ristabilire un dialogo con sempre più perplessa Elvira. Qual è l’occasione galeotta, per il riavvicinamento? Il cenone di Natale, da cui la prima parte del titolo < Buon Natale> , e la svolta matura prima di Capodanno < Buon Anno>. I due neo-innamorati ricominciano a frequentarsi e si incontrano in alberghi ad ore, all’insaputa degli occhiuti e non disinteressati famigliari :figlie, generi, e nipoti. Per l’estate, Elvira accompagna la propria ..padrona di casa, la figlia Consuelo, per accudirli durante le vacanze in Sicilia, nella stupenda Cefalù. Qui i due si riuniscono, trovano un lavoro, e un’abitazione e la storia termine con un bizzarro e poetico lieto fine.
Scheda del film: – Paese di produzione: Italia, Francia ; – 1989; – Commedia; – Regia: Luigi Comencini; – Soggetto: Pasquale Festa Campanile; – Sceneggiatura: Raffaele Festa Campanile, Luigi Comencini, Cristina Comencini
– Interpreti e personaggi
Virna Lisi: Elvira
Michel Serrault: Gino
Consuelo Ferrara: Patrizia
Paolo Graziosi: Pietro
Tiziana Pini: Giannina
Mattia Sbragia: Giorgio
Mar Senne: Arbaham
Francesca Neri: ragazza sull’autobus
Alice Di Giuseppe: Esmeralda Cristiano Epifani
Raffaele Di Mario: il portiere dello stabile di Roma
Luciano Turi: il ristoratore e guardiano del faro a Cefalù : Alessio Patocchi
Per la biografia di Virna, vai al link: http://www.treccani.it/enciclopedia/virna-lisi_(Enciclopedia-del-Cinema)/
Per la biografia di Michel Serrault, vai all’Encyclopédie Larousse (in francese). Vai al sito:
http://www.larousse.fr/encyclopedie/personnage/Michel_Serrault/144014
Episodio della gelosia di Serrault. Vai link: al link : https://www.youtube.com/watch?v=9CO2IXKyWNg
Il film è una storia d’amore crepuscolare e bizzarra, ma la trama contiene alcuni luoghi comuni e inverosimiglianze. Ecco due esempi:
1) Consuelo e Giannina , per grettezza ed egoismo, ostacolano il riavvicinamento dei genitori, compiendo un’azione ai limiti della crudeltà e della violenza privata; nel film, invece, la vicenda rimane in limiti inopinatamente farseschi;
2) Gino, rimasto in agosto ad accudire la casa di Giannina, simula un furto, e vende il bottino ai ladri- ricettatori , ricevendone la somma di denaro per pagarsi il biglietto , e andare a Cefalù ad incontrare la dolce Elvira; anche questa vicenda finisce in cavalleria, perché Giannina non denuncia il furto. La cosa è inverosimile, perché il furto è segnalato dal portiere, e la fattispecie dei reati di cui si rende colpevole Gino non può essere estinta da omessa denuncia.
Questo sono alcuni dei punti deboli di una vicenda che si decide e si pretende di tenere sempre e comunque nell’ambito della commedia leggera.
I punti di forza sono i due protagonisti: Michel Serrault (Gino); e Virna Lisi (Elvira) , che superano alcune incongruenze della sceneggiature, dando vita a due personaggi archetipici della commedia umana, rappresentando la condizione di molti coniugi maturi, nella società del grande egoismo e della grande ingratitudine. Qual è la vera grande tribolazione della generazione del secondo dopoguerra? Seguire la morale tradizionale di credere nella famiglia come nucleo fondante della società, e quindi di spendere la vita per questo. La generazione dei figli e dei nipoti ha abbracciato la visione individualistico -utilitaristica di stampo americano.
Michel Serrault interpreta in maniera superba il ruolo dell’ ex-barbiere Gino,privo di senso pratico, che cerca con la petulanza di sottrarsi alla personalità superiore di Virna Lisi (Elvira) , donna forte e completa, verso la quale adotta il comportamento post-infantile dell’individuo capriccioso e imprevedibile. Dei due grandissimi attori ammiriamo la classe e la sapienza recitativa.
Di Virna, una bellezza matura ma ancora abbagliante.
Per Serrault, il doppiaggio strepitoso del compianto Oreste Lionello.