L’ispettore Clouseau é chiamato presso una villa di campagna vicino Parigi, di proprietà del plutocrate, Benjamin Ballon, perché lì é stato trovato cadavere Miguel, l’autista spagnolo di Ballon. Miguel aveva una relazione con Maria Gambrelli, la cameriera, la quale, trovata con in mano l’arma del delitto, una pistola, vicino al cadavere,, nei vari interrogatori ripete che Miguel la picchiava, e che pochi istanti prima del fatto, le aveva rivelato che stava per lasciarla: Maria è dunque “l’idiote” del titolo.
Ci sono il – scena del delitto : Maria viene trovata vicino al cadavere di Miguel); – il/i movente/i: la gelosia, e/o la vendetta per i maltrattamenti subiti; – l’arma del delitto: la pistola fumante, che ha appena ucciso l’autista, è nelle mani di Maria.
Clouseau si rifiuta di esaminare le prove, perché ha una propria ipotesi investigativa: Maria non è colpevole, ma viene incastrata dal vero colpevole, che così cerca di salvarsi. Il vero colpevole, secondo il Chief Inspector, sarebbe un vecchio amante di Maria, che avrebbe ucciso Miguel, per gelosia, perché vuole tornare a godere delle grazie della procace cameriera. Come si vede, l’ipotesi dell’Inspecteur non ha una base logica. L’unica motivazione che sembra muovere Clouseau è la “scuffia” che si è preso per Maria Gambrelli. Incredibile dictu!
Il povero commissario Dreyfuss tenta di togliere il caso al maldestro Inspecteur, che però viene richiamato in servizio, su pressioni in alto loco, del predetto Mr. Ballon e di altri mammasantissima dell’haute sociètè de Paris! Maria viene liberata, su decisione unilaterale di Clouseau, e vengono uccisi, in ordine di tempo:
– Georges , il giardiniere che ha appena ricattato Mr. Ballon per alcune cose che il giardiniere avrebbe visto la sera del delitto;
– Dudu, la cameriera, che viene uccisa in un campo di nudisti, mentre Clouseau è sulle tracce di Maria, proprio nel campo nudisti;
– Henri LaFarge, il maggiordomo capo. e che promette di dimenticare in cambio di 100.000 Franchi.
Un altro delirante stratagemma del Chief Inspector è di seguire Maria, con idonei travestimenti: – venditore di palloncini; . pittore di strada; – cacciatore si selvaggina; – nudista. In tutte e quatto i casi, il Chief Inspector , viene arrestato dalla polizia stessa.
Dopo la liberazione di Maria, e mentre Clouseau, con il pretesto di stanare il vero assassino, folleggia con lei in ristoranti, cabaret, e night club, tre altre persone vengono uccise: – un cosacco che la balla danze popolari; – un portiere d’albergo; – un avventore di night club; i quali si trovano sulla traiettoria di colpi che sarebbero diretti a Clouseau e/o Maria.
La vicenda è già delirante a questo punto; ma diventa metafisica, quando Dreyfus, sfortunato superiore dell’inossidabile Jacques, comincia ad architettare piano operativi per ucciderlo!
Lo sviluppo della storia è noto, e quindi non verrà qui rivelato. Un’ultima in questo primo di tre articoli dedicati a Peter Sellers, alias Jacques Clouseau, riguarda una scena, verso al fine del film, in cui agiscono Clouseau e un suo collaboratore, il poliziotto “faccia di pietra” della Suretè Hercule Lajoy ( Stark Graham) .
Per notizie su questo attore, vai al link:
Graham Stark: http://www.independent.co.uk/news/obituaries/graham-stark-actor-author-and-director-who-graduated-from-music-hall-to-the-big-screen-8916513.html.
Lajoy significa “la gioia”, ma il povero Hercule è imperturbabile, e tutt’altro che un allegrone! I due, alla villa di Mr. Ballon, per incastrare l’assassino, decidono di sincronizzare gli orologi, ma quello di Clouseau è fermo. Clouseau dice che calcolerà a mente i 3 minuti per fare quella certa cosa. Hercule controlla allora il proprio, di orologio, che è fermo a sua volta.
I due investigatori decidono di sincronizzarsi contando mentalmente…! Tutta la scena va avanti per alcuni minuti, e i due rimangono impassibili per tutto il tempo, benché Clouseau abbia voglia di sbraitare contro Hercule, e viceversa. Ecco, questa è la “comicità perfetta”! Qui di seguito presenteremo alcune definizioni sulla categoria del “comico”.
Scheda del film:
“A shot in the dark” (Uno sparo nel buio) Scheda su Wiki, vai al link : http://it.wikipedia.org/wiki/Uno_sparo_nel_buio
Directed & Produced by Blake Edwards; Written by Harry Kurnitz; Screenplay by Blake Edwards; William Peter Blatty.
Based on “L’Idiote” by Marcel Achard .
Peter Sellers: Jacques Clouseau; Elke Sommer: Maria Gambrelli; George Sanders: Benjamin Ballon; Herbert Lom : Georges Dreyfus; Burt Kwouk: Cato Stark Graham: Hercule Lajoy.
Music by Henry Mancini
Cinematography Christopher G. Challis Per il cast completo del film, vai al link:: http://www.imdb.com/title/tt0058586/fullcredits/
Per la sceneggiatura originale in inglese, spassosissima: è come vedere due volte il film, nello stesso momento. Vai al link : http://www.springfieldspringfield.co.uk/movie_script.php?movie=shot-in-the-dark-a
Il film è tratto da un’opera teatrale francese di grande successo, e cioè “L’diote” de Marcel Achard. Per informazioni, vai al link: “L’idiote” e “A shot in the dark”. Dal teatro al cinema.: http://www.devildead.com/histoiresdetournages/index.php?idart=20
Che cos’è il comico ? .
– Per Platone (Philoeb., 47 c segg.) il senso del comico (γελοῖον) ha particolare interesse, in quanto è uno degli esempî tipici di sentimento misto di piacere e di dolore. Comico è il personaggio che improvvisamente subisce una delusione circa le qualità e le possibilità di cui crede di disporre, senza nello stesso tempo apparire odioso e temibile; e il gusto che ne ha lo spettatore è la soddisfazione di una celata invidia, che di questa ha insieme il dolce e l’amaro. Il senso del comico, così, si risolve in sostanza nella percezione della propria superiorità rispetto alla persona che appare tale.
– Per Aristotele (Poet., 5), più semplicemente, la comicità di un personaggio è determinata dal presentarsi di un suo difetto o errore, in quanto però esso non appare odioso e non suscita repulsione. L’origine del comico è comunque veduta sempre nell’avvertimento di una sorta di contrasto, di dislivello, si manifesti esso tra la cosa e lo spettatore, o tra la cosa reale e l’idea che altrimenti se ne possa avere. Tale impostazione generale si può dire mantenuta da tutte le posteriori definizioni del comico, per varie che siano state le loro specificazioni particolari. La concezione platonica, nettamente accentuata dal Hobbes, per cui la sensazione del comico è un’improvvisa soddisfazione dell’orgoglio, è indirettamente continuata anche nella definizione del Kant, per cui tale sensazione deriva dall’immediato risolversi di un’aspettativa, e dal conseguente sollevarsi dell’animo dopo il momento di tensione.
All’idea del contrasto obiettivo tra realtà e idealità si riferisce invece lo Schopenhauer, che trova il comico nell’incongruenza, improvvisamente avvertita, tra un concetto e le immagini che gli corrispondono nella realtà: e a tale contrasto si riconnettono pure, in generale, le altre definizioni sorte sul terreno della grande estetica romantica, non escluse quelle (Schelling, Hegel, Rosenkranz) per cui esso assume un aspetto più propriamente dialettico. Tra i filosofi contemporanei, l’autore della più nota concezione del comico è il Bergson, che lo intende ponendolo in rapporto con la fondamentale sua contrapposizione della vita e del meccanismo: comico è infatti il meccanico in quanto imita il vivente o il vivente in quanto appare meccanico. Freud, invece, considera anche il senso del comico come derivante dalla reazione di complessi psichici prima ricacciati nella sfera del subcosciente; mentre il Croce, esaminando il concetto del comico dal rigoroso punto di vista dell’estetica, lo considera indefinibile su tale terreno, rimandandolo per competenza alla psicologia empirica.
Per la definizione di comico, vai al link Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/comico_res-68c9f113-8bad-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/