Un giorno come un altro ( “ Labor Day ”) USA, 2013 .
Durata: 111 min – Genere:drammatico, thriller. Regia: Jason Reitman ; Soggetto: Joyce Maynard (romanzo);
Sceneggiatura: Jason Reitman
Fotografia: Eric Steelberg.
– Interpreti e personaggi
Kate Winslet: Adele Wheeler
Josh Brolin: Frank Chambers
Tobey Maguire: Henry Wheeler adulto
James Van Der Beek: Agente di polizia
J.K Simmons: Vicino di casa
Clark Gregg: Gerald
Brooke Smith: Evelyn
Maika Monroe: Mandy
Dylan Minnette: Henry Wheeler a 16 anni
Gattlin Griffith: Henry Wheeler
Tom Lipinski: Frank
Per il Trailer originale del film, vai al link: : https://www.youtube.com/watch?v=cqdsp4kEVZ8
Siamo nel 1987, nel sud ricco degli USA, alla fine di agosto. Adele Wheeler ( Kate Winslet) è una donna fra i trenta e i quarant’anni, divorziata, depressa con tendenze agorafobiche. Adele e l’unico figlio, Henry Wheeler (Gattlin Griffith), 13 anni , vivono in una casa con pergolato, alla periferia di un paesino. Da alcuni anni, il marito Gerald (Clark Gregg) ha lasciato Adele, e ha sposato in seconde nozze la segretaria Evelyn (Brooke Smith). Adele è depressa per la separazione, soffre di agorafobia, e perciò vive barricata in casa, che lascia una volta al mese, l’ultimo fine dì settimana del mese, per la spesa al super-mercato. Quando la storia ha inizio, siamo nella mattinata dell’ultimo venerdì del mese di agosto, c’è caldo torrido, ed è il giorno di inizio del lungo ponte festivo, collegato al “Labor Day”, che da il titolo al film.
Il Labor Day è una festività nazionale federale degli Stati Uniti d’America, che si celebra il primo lunedì di settembre. Si tratta di una variante della della Festa del Lavoro, che nel resto del mondo si celebra il 1° maggio. Dunque, Adele & Henry vivono isolati dal mondo, e quasi tutte le attività di vita sociale sono svolte, in supplenza, da Henry, perché Adele ha delle crisi di panico al contatto con la gente. Madre e figlio sono al supermercato, e Henry viene fermato da Frank Chambers (Josh Brolin), carcerato per omicidio, che è appena fuggito dall’ospedale, dove era stato ricoverato per essere operato di appendicectomia. Frank, per evadere, è saltato dalla finestra del 2° piano, procurandosi ferite lievi (!): un’escoriazione al cuoio capelluto, un lieve sanguinamento dalla cicatrice chirurgica, e una distorsione della caviglia.
Frank chiede a Henry di aiutarlo, senza minaccia diretta. Henry, che potrebbe facilmente chiamare la sorveglianza del super-mercato, accetta di presentare l’evaso alla madre Adele, a cui l’evaso chiede un passaggio in macchina, per uscire dal supermercato, ed essere portato a casa della donna! Qui arrivati, Frank, che aveva assicurato di fermarsi per pochi minuti, cioè il tempo di rifocillarsi e far perdere le proprie tracce, dunque Frank rimane in casa di Adele per tutta la durata del lungo ponte festivo, cioè fino al martedì successivo: quattro giorni.
A casa, tutto fila liscio: i tre concordano di simulare un rapimento, e infatti Adele viene legata, a scopo dimostrativo, a una sedia per cui, se arriva la polizia, nessuno potrà accusare Adele (e Henry) di favoreggiamento. Frank si dimostra paziente e premuroso erga omnes, entra immediatamente nelle dinamiche disastrate della famiglia di Adele, e indirettamente con quella di Gerald, ex marito, convolato a nuove nozze, con la segretaria Evelyn. La famiglia di Gerald e Evelyn è composta da un figlio di primo letto di Evelyn, da un filgio di primo letto di Gerald, e da una figlia della nuova coppia: la classica famiglia allargata di stampo post-moderno.
Eppure, Frank capisce e solidarizza, (o almeno dice di) con Adele e Henry!
Quindi, da cosa nasce cosa:
1) Frank insegna il baseball (una mania yankee, a quanto pare) sia ad Henry, che ad…Adele;
2) ripara il riparabile in casa e in garage, con opere di multiforme bricolage;
3) dà lezioni di vita (sic!) ad Henry;
4) prima corteggia Adele, e poi ci va a letto.
A un certo punto, i due neo-innamorati decidono, per il martedì dopo il Labor Day, la fuga alla Bonnie & Clyde, con accompagnamento di adolescente, nel caso, Henry, verso il Canada. Le cose non vanno secondo i piani, in verità molto maldestri dei due piccioncini. Frank viene catturato dalla polizia e si becca 10 anni per l’evasione, più 15 per il sequestro di persona: 25 anni di galera: pena alquanto esorbitante per un’evasione senza violenza e senza sangue! C’è il lieto fine? Sì, ma non sveliamo quale, per non togliere interesse a chi non avesse visto il film, e/o letto il libro.
– Difetti del film
I) Frank, che risulta detenuto per omicidio di primo grado, in un passaggio del film, dice che le cose non sarebbero andate come raccontato dagli altri, ma non dice altro, cioè non spiega come andarono queste benedette cose;
II) Frank dunque è un omicida, evaso. Difficile immaginare in un personaggio con questo curriculum, le finezze psicologiche che invece gli vengono accreditate nel corso della storia;
III) I due sequestrati non mostrano mai il minimo segno di turbamento o di paura, mentre ne avrebbero ben donde. Anzi, i sequestrati si comportano con Frank, come se avessero ritrovato un vecchio amico!
IV) All’inizio, sembra che Adele sia stata abbandonata sic et simpliciter dal marito Gerald, per il più classico e plebeo degli adulteri di questo mondo: la fuga con la segretaria. Alla fine della storia, invece, Adele racconta a Frank di aver sofferto di depressione post-abortiva spontanea. Lei in realtà ebbe almeno 4 aborti spontanei, con la conseguente, grave sindrome depressiva-reattiva;
V) Adele dunque non è depressa per l’abbandono, ma è stata abbandonata perché depressa. La depressione preesisteva alla separazione, anzi ne era stata la causa.
– Pregi del film
A) I tre protagonisti sono di grande livello, e cercano di dare credibilità ad una storia che, come sopra detto, ne ha poca o punta:
a) Magnifica e dolente Kate Winslet, nell’interpretare una donna di mezza età, sfiorita, felice di …essere infelice, come è in genere tipico dei depressi. Voto: 8;
b) Henry (Gattlin Griffith), tredicenne sovrastato e annichilito dal dolore della madre, di cui si sente concausa. Voto: 7;
c) Frank (Josh Brolin) cerca di dare una dimensione umana ad un personaggio che, in base al proprio curriculum, dovrebbe avere solo una personalità criminale. Voto: 7;
B) Di grande livello sono la fotografia, i costumi, e gli ambienti, che ricostruiscono la vita in un passato recente e remoto nello stesso tempo: recente, per la cronologia: il 1987 è meno di un trentennio fa; remoto, per le trasformazioni storiche e sociali intervenute nel frattempo. Voto: 9.
Conclusioni:
– Nella storia, non ci sono né i cattivi, né i buoni :
– Frank non è del tutto cattivo, come abbiamo visto;
– Gerald neanche è cattivo;
– Adele non è del tutto buona, perché è sì stata abbandonata, ma si è fatta abbandonare, e dunque;
– Henry ama la madre, ma vuole rimanere complice anche del padre, che fa il patriarca plebeo di una famiglia segmentata e “plurale” .
Perciò, se non ci sono i cattivi, non ci sono i buoni, e viceversa, e la storia manca di credibilità, cioè di verosimiglianza.