Misericordia chiedo, non sacrificio

Lettera a Filemone:

Presentazione:

Siamo nella primavera dell’anno 61, Paolo giunge a Roma dal naufragio di Malta (Atti, 28:1-10) , e qui trascorre due anni in stato di “custodia militaris” (che d’ora in poi, abbrevieremo con <custodia>)  in attesa che si celebri il processo a suo carico.La custodia prevedeva che un militare controllasse in permanenza il prigioniero,  che doveva uscire sempre ammanettato. Il prigioniero poteva ricevere visite, e tenere schiavo/i al proprio servizio.
Un giorno, essendo Paolo prigioniero da molti mesi, gli si presentò un tipo di fattezze orientali, dal fare guardingo, di nome Onesimo, che chiese di conferire con Paolo. Onesimo ( nome che in lingua greca significa “giovevole”, “utile” ): è uno schiavo di Filemone, convertito da Paolo, e viene da Colossi (Frigia, attuale Asia Minore) .
L’ospite chiede e ottiene di parlare riservatamente all’apostolo, e gli spiega le ragioni della visita: è fuggito dalla casa di Filemone, in Colossi, perché ha rubato, e viene a Roma da Paolo, a chiedergli aiuto. Poiché il Diritto Romano lo consentiva, Paolo accetta di chiedere alle autorità romane  che Onesimo diventi suo schiavo in Roma, e scrive una lettera (che entrerà nel Canone come la “Lettera a Filemone”) al padrone derubato, per chiedergli clemenza a pro dello schiavo furtivo. Paolo aggiunge che lui (Paolo), Epafra, e Filemone facevano ciò a nome del capo della propria religione, il Cristo. Onesimo, entusiasta  a dir poco, chiede di ringraziare di persona questo Cristo, ma Paolo gli spiega che Egli non è lì, almeno non in modo visibile.
Gli assistenti di Paolo , in Roma, sono: Luca, autore del III Vangelo, e de “Gli Atti degli Apostoli”; Marco (che in Roma scriverà il II Vangelo, sollecitato da “alcuni cavalieri di Cesare” ) , Aristarco, Timoteo, Trichico.
Paolo avrebbe inviato Epafra e Timoteo da Filemone a Colossi, per consegnargli la lettera liberatoria del buon Onesimo, e Timoteo a consegnare la lettera “Ai Colossesi” , per il cui testo vai al link   Paolo non aveva mai fatto tappa a Colossi, e l’occasione gli si presenta per una catechesi indirizzata a quella chiesa locale. (Notizie tratte da “Paolo Apostolo” di Giuseppe Ricciotti, Edizione Mondadori, pagina 454, passim).

Luca di Tommé: Predica di S. Paolo

Luca di Tommé: Predica di S. Paolo

 

 

Lettera a Filemone. (in italiano)

S. Onesimo

S. Onesimo

Indirizzo 

[1]Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone, [2]alla sorella Appia, ad Archippo nostro compagno d’armi e alla comunità che si raduna nella tua casa: [3]grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

 

Ringraziamento e preghiera 

[4]Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie preghiere, [5]perché sento parlare della tua carità per gli altri e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. [6]La tua partecipazione alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene che si fa tra voi per Cristo. [7]La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato confortato per opera tua.

 

Richiesta in favore di Onesimo 

 

[8]Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di comandarti ciò che devi fare, [9]preferisco pregarti in nome della carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo Gesù; [10]ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene, [11]Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma ora è utile a te e a me. [12]Te l’ho rimandato, lui, il mio cuore.

 

[13]Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il vangelo. [14]Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo. [15]Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; [16]non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore.

 

[17]Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso. [18]E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. [19]Lo scrivo di mio pugno, io, Paolo: pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu mi sei debitore e proprio di te stesso! [20]Sì, fratello! Che io possa ottenere da te questo favore nel Signore; dà questo sollievo al mio cuore in Cristo!

 

[21]Ti scrivo fiducioso nella tua docilità, sapendo che farai anche più di quanto ti chiedo.

 

Raccomandazioni. Saluti 

 

[22]Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.

 

[23]Ti saluta Epafra, mio compagno di prigionia per Cristo Gesù, [24]con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.

 

[25]La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.

 

 

 

1) Per il testo in latino (Vulgata), vai al link seguente:  http://vulsearch.sourceforge.net/html/Phlm.html

 

2) Per il testo greco, vai al link seguente: http://www.greeknewtestament.com/B57C001.htm

Per la Lettera ai Colossesi, vai al link: :  http://www.maranatha.it/MobileEdition/T08-BibbiaCEI-1974/Bibbia/6-LettereSanPaolo/58-Text.htm
 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *