Ascolta, Dio!
Nella mia vita
non ho mai parlato con te:
fin da piccolo
mi hanno detto che non esisti.
E io, stupido, ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue
opere.
Ma questa notte,
dal cratere di una granata,
ho guardato il cielo stellato
sopra di me.
Affascinato dal loro scintillare,
a un tratto ho capito l’inganno.
Non so, o Dio, se mi darai la
tua mano,
ma io ti parlerò e tu mi capirai.
In mezzo a questo spaventoso
inferno
mi è apparsa la luce, e io ho scorto te!
Sono felice solo perché
io ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare,
ma non ho paura, perché
Tu
mi guardi.
E’ il segnale! Me ne devo andare.
Può darsi che questa notte
venga a bussare da Te.
Anche se finora
non sono stato tuo amico,
quando verrò,mi permetterai di entrare ?
Ora la morte non mi fa più paura.
(Preghiera scritta su un ritaglio di carta, trovato nella giubba di Aleksandr Zacepa, un soldato russo morto sotto una granata, durante l’ultimo conflitto mondiale).
da “Sì Sì’ No No”, XXXIX, 14, pagina 8.