De origine et situ Germanorum liber

Edizione integrale latina sul sito Ovidio Vai al link

Tacito : De origine et situ Germanorum liber

Tacito : De origine et situ Germanorum liber

Sul culto dei Penati, cioè degli dei custodi della casa, vai al link : http://www.romanoimpero.com/2011/10/culto-dei-penati.html

 Presentazione :
Publio (o Gaio)  Cornelio Tacito, nacque il 56 d.C. alcuni dicono a Terni; altri a Roma; altri nella Gallia Cisalpina; altri infine, nella Gallia Narbonense;

– nel 77 sposò la figlia di Gneo Giulio Agricola;
– 81 : questore;
– 88: pretore;
– 89-93: Propretore nella Gallia Belgica, oppure Legato (Comandante) di una legione in Germania;
–  97 : Console;
– Svolse in Roma la professione di avvocato;
– Morì nel 120 d.C.

Tacito di se stesso scrisse : “La carriera politica mi fu aperta da Vespasiano, favorita da Tito, e progredì ad opera di Domiziano” (Histoiae, I:1). I  suoi tutores furono dunque sommi, come peraltro  fu sommo lui,in tutto ciò che fece.

Tacito, sempre tacitiano e ...profetico.

Tacito, sempre tacitiano e …profetico.

 

Nel 98 d.C, Tacito scrisse il “ De origine et situ Germanorum liber”, in cui dimostra una conoscenza di prima mano di quella terra, e del/i  suo/i   popolo/i.  Alcuni sostengono che la conoscenza derivasse da una permanenza diretta di Tacito in loco, come legato (comandante)  di una legione. Altri, invece, affermano che le notizie sulla Germania venissero a Tacito da mercanti e legionari, che vi avevano transitato e/o vissuto.

 

L'Impero Romano, Traiano Imperatore, ai tempi di Tacito

L’Impero Romano, Traiano Imperatore, ai tempi di Tacito

Qui riportiamo un brano del libro, brano che è celeberrimo, perché evidenzia le capacità profetiche di analisi storico-antropologica di Tacito.  Giudichino i lettori la perspicacia dello storico romano.

“Germania”, 15:1:
Testo latino:  Quotiens bella non ineunt, (non) multum venati bus, plus per otia transigunt , dediti somno ciboque, fortissimus quisque ac bellicosissimus nihil agens, delegata domus et penati bus et agrorum cura feminis senibusque et infirmissimo cuique ex familia: ipsi hebent, mira diversitate naturae, cum ides homines sic ament inertiam et oderint quietem.

Roma Ara Pacis

Roma Ara Pacis

Traduzione :    “ Quando no fanno guerre, trascorrono molto tempo a cacciare, dediti al sonno e ancora di più all’ozio e al cibo; i più forti e bellicosi non fanno nulla, ché la cura della casa, dei penati e dei campi è lasciata alle donne, ai vecchi e ai meno validi della famiglia. Essi, infatti, poltriscono : strana contraddizione della natura, che i medesimi abbiano caro l’ozio, e detestino la pace “.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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