“ Cattolicesimo e protestantesimo, secondo Napoleone “.
“ …Questi monaci, che misero da parte il celibato per assecondare la propria lussuria e quella dei loro protettori, come possono essere chiamati uomini di Dio? Come possono essere mediatori di Dio, Enrico VIII, o Lutero, o Calvino? Del resto, che cosa è diventato il protestantesimo? Niente è stato salvato neanche del protestantesimo iniziale, se non la pretesa assurda di essere norma a se stessi anche in materia religiosa. Ed ecco che i protestanti di oggi non si capiscono più neanche tra loro, come e più che con i cattolici. Ci sono almeno 70 sette riconosciute, e forse arriveremmo a 70.000 se interpellassimo ogni protestante sulla propria fede. E come potrebbe essere altrimenti? Credere a se stessi più che alle regole, all’autorità e ai simboli non è certo un legame atto a unire gli esseri umani. Chi sostiene di non riconoscere alcun dogma, né alcuna dottrina, può smentire o rifiutare domani ciò in cui dice di credere oggi. Forse troveremo un accordo con gli ortodossi scismatici, perché chiudono la porta a tutti i nuovi errori. L’ortodossia riconosce i nostri stessi dogmi, perché è rimasta sottoposta a un’autorità. Lo zar Alessandro ed io avremmo forse potuto ristabilire l’unità tra i cristiani, ne avevamo avuto l’intenzione, perché la cosa era possibile. Ma sarebbe invece una follia pensare a un riavvicinamento ai protestanti, che credono al dogma della soggettiva infallibilità e alla sovranità mostruosa dell’individuo. Dove trovare un punto di incontro con dei settari, la cui setta si basa su un principio come il diritto soggettivo a interpretare il Vangelo secondo i moti della propria coscienza, senza alcun vincolo all’autorità e alla tradizione?
E’ vero che il cattolicesimo è un oceano di misteri, ma è comunque superiore al protestantesimo perché è unitario, né è mai cambiato, né mai cambierà. Insomma, il cattolicesimo non è la religione del tale e del talaltro, ma la verità del dogma che risale ai concili, ai papi, fino a Gesù Cristo stesso; ha le caratteristiche di un fatto storico e di uno divino; si pone al di sopra delle passioni e dei vizi; è un sole che illumina misteriosamente e maestosamente la nostra anima; è infinitamente superiore al nostro spirito, e al contempo appropriato alle persone semplici; la sua virtù agisce nell’intimo dei cuori, come la linfa all’interno degli alberi. Ecco che cos’è la religione cattolica, che favorisce sempre l’ordine; è un legame sia sociale sia religioso; sostiene il potere costituito; e meravigliosamente consiglia a ciascuno di compiere il proprio dovere .
Ecco perché io sono cristiano, cattolico, romano; perché mio padre lo era, mio figlio lo è come me, e sarei dispiaciuto se non lo fosse anche mio nipote… …Io non sono filosofo, né medico, io credo in Dio; sono cristiano, cattolico, romano. Lei, signore (al dottor Antonmarchi, suo medico in Sant’Elena; n.d.a.) è libero di essere ateo, ma io voglio adempire tutti i doveri che la religione mi impone e riceverne tutti i conforti che essa concede…”.
da “ Conversazioni sul Cristianesimo” di Napoleone Bonaparte. Edizioni San Domenico, 2013; pagine 60-61; 75.
Nell’Immagine in evidenza: Crescita del cattolicesimo nella Cina del XXI secolo.